Città del Vaticano , lunedì, 3. agosto, 2020 16:00 (ACI Stampa).
“Il vostro Battesimo fa anche di voi, ad altro titolo e in un altro senso, “un popolo di sacerdoti”; grazie a questa qualifica, ciascuno di voi è chiamato a presentare se stesso come offerta generosa, accettata dal Padre nel Cristo. Spetta a voi dare alla vostra partecipazione eucaristica lo stesso senso che il Cristo ha dato al suo Sacrificio. Non è morto per scomparire, ma per risuscitare, perché la sua Parola e la sua azione continuino, perché la missione ricevuta dal Padre venga compiuta con la potenza dello Spirito. I suoi membri sono chiamati alla libertà secondo lo Spirito, ed all’iniziativa; il cammino della fede e dell’unità è aperto, le norme dell’umanità nuova vengono proclamate. Cristo attende dal suo popolo sacerdotale il coraggio di avanzare e di tentare, nella via della carità, di soffrire e di morire ancora, certamente, come i martiri, ma credendo come loro nel successo ottenuto con il Sacrificio”.
Giovanni Paolo II in un messaggio televisivo del 21 luglio del 1981 dal Policlinico Gemelli dove era ricoverato dopo l’attentato del 13 maggio diceva questo alle migliaia di partecipanti al Congresso Eucaristico internazionale di Lourdes.
Era prevista la sua presenza, era il Congresso del Centenario. Lourdes dove non andò nel 1981 divenne anche la sua meta dell’ultimo viaggio fuori Italia del pontificato nell’agosto del 2004.
Per il Papa polacco la devozione eucaristica aveva un valore speciale, non solo ovviamente teologico, ma anche sociale.
Il suo primo Congresso Eucaristico come pontefice lo visse nel 1985 in Africa, a Nairobi in Kenya. Nella Statio orbis di domenica 18 agosto Giovanni Paolo II fa riferimento al rapporto tra Eucarestia ed amore coniugale: “La piena e indissolubile unione di marito e moglie si esprime al meglio nel reciproco dono di sé. Le coppie che cercano costantemente di amarsi e aiutarsi vicendevolmente partecipano in modo speciale della vita della santissima Trinità. Esse riflettono come uno specchio il sempre fedele amore di Dio per il suo popolo. L’amore matrimoniale è fecondo, e questa fecondità si mostra esemplare nei figli. E ogni figlio reca con sé un rinnovato invito ad amarsi con ancor più grande generosità”. E aggiunge: “Il sacramento della Penitenza offre ai membri della famiglia la grazia necessaria per la conversione e per superare qualsivoglia divisione che il peccato abbia prodotto nella casa”.