Nel 1492, anche Granada venne liberata da Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona. Quindi, venne annessa la Navarra, e nel XVI secolo si aggiunsero il Portogallo, parte dell’Italia e il Centro e Sud America.
Con Carlo V, il Paese passò sotto la dominazione degli Asburgo, sotto cui rimase fino a metà del 1700. È il periodo del siglo de oro. Le spoglie delle Madonne romaniche e gotiche vengono rivestite di paludamenti di seta, ricamati in oro e caricati di gioielli preziosi, mentre le nuove immagini venivano fatte apposta per essere rivestite, processioni e pellegrinaggi diventano sacre rappresentazioni e pure il rosario veniva cantato.
Nel 1700, la Spagna perde l’egemonia. Fu un’epoca ostile alla religione, molti santuari andarono in rovina. E fu proprio in quel periodo il santuario di Saragozza, dedicato alla Madonna del Pilar, diventa il santuario nazionale di Spagna. La storia di questo santuario è particolare.
Le prime testimonianze storiche risalgono al IX secolo. Quando la città fu liberata dagli Arabi nel 1118, il Papa diede una particolare indulgenza al santuario. Secondo la tradizione, San Giacomo il Maggiore avrebbe visto Maria su una colonna (el Pilar) che lo incoraggiava a continuare nell’evangelizzazione della Spagna
La cappella ebbe una chiesa gotica del 1500, divenne santuario nazionale e simbolo della hispanidad dopo la scoperta dell’America e lo sviluppo dell’Impero Coloniale Spagnolo, tanto che Colombo sbarca in America il 12 ottobre, festa della Madonna del Pilar
Nel 1640, avviene il miracolo di Calanda: un uomo, cui era stata amputata una gamba, riebbe l’arto, che spuntò dal nulla e per questo si cominciò l costruzione di una nuova chiesa, i cui lavori si protrassero per secoli e terminarono solo negli anni Sessanta dello scorso secolo.
Fu grazie alla fiducia nella Madonna del Pilar, sentita e invocata come condottiera, che il popolo di Saragozza che si oppose a mani nude agli eserciti di Napoleone, il quale dovette sacrificare ben sessantamila soldati per avere ragione della città
Il 1800 spagnolo fu caratterizzato dalla disgregazione progressiva dell’impero coloniale e da una grande instabilità governativa, con gravi tensioni sociali e disordini che permasero anche durante la Prima Guerra Mondiale, nonostante la Spagna fosse neutrale, e che portò alla dittatura di Miguel Primo di Rivera e la guerra del 1936 che fece un milione di vittime.
Poi ci fu la dittatura di Franco (1936 – 1975), inizialmente accolta con favore, ma poi suscitò degli attriti. La Chiesa lavorò al processo di riconciliazione nazionale. Giovanni Paolo II la chiamò, nel 1982, “terra di Maria”.
Oltre al santuario del Pilar, c’è quello di Guadalupe, che fu il santuario mariano più venerato di Spagna e e diede il nome all’ormai più celebre santuario messicano. Nacque così: si ritrovò una statua mariana nel 1330, dopo una apparizione, e subito ci fu un gran movimento di pellegrini e si costruì subito la chiesa. In quel santuario furono battezzati i primi Indios.
La Spagna ha anche lottato per l’Immacolata Concezione. Tra i primi difensori di quello che sarebbe stato il dogma fu il celebre Raimondo Lullo. Quindi, nel XVI secolo, la Beata Beatrice da Silva fondò l’Ordine dei concezionisti: a lei la Vergine sarebbe apparsa vestita di bianco e celeste
Nel 1613 un predicatore attaccò il privilegio mariano e tutta la società insorse. Nel 1614, Filippo III consacrò la nazione all’Immacolata.
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Si distinse in particolare Siviglia, che fece grandi festeggiamenti dopo una vittoria contro i macolisti (quelli che non credevano nell’Immacolata Concezione). Addirittura due membri di una confraternita formata da persone di colore si vendettero come schiavi e devolvettero il ricavato per la festa
Cominciò l’abitudine di salutarsi con l’invocazione “Ave Maria Purissima” cui si rispondeva “Sin pecado concepida”, e tutte le organizzazioni della Spagna fecero voto di difendere fino al Sangue l’opinione favorevole dell’Immacolata, mentre la Santa Sede veniva sommersa di petizioni e ambasciate di livello che chiedevano la proclamazione del dogma.
Nacque lì il tipo iconografico dell’Immacolata, ispirato al “Tota Pulchra es”, tema interpretata anche da Ribera, Velazquez, Zurbaran e Murillo.
Sono temi che la Spagna porta con sé nel nuovo mondo, dove si dà inizio a una nuova devozione mariana. E con questo ideale ponte tra il Pilar e Guadalupe che termina il percorso alla ricerca delle radici cristiane d’Europa. Radici che sono caratterizzate anche da una devozione a Maria fortissima, conosciuta e riconosciuta da tutti i popoli d’Europa. Con sfumature diverse, ma con fede pura.
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