Butrio , giovedì, 30. luglio, 2020 12:30 (ACI Stampa).
Ogni anno il 26 luglio a Butrio si festeggia all'Eremo di Sant’Alberto. Quest’anno si sono celebrati i i 100 anni di presenza ininterrotta degli Eremiti della Divina Provvidenza, fondati san San Luigi Orione. La storia orionina dell'Eremo comincia l'8-10 luglio 1900, quando il vescovo di Tortona, mons. Igino Bandi, e Don Orione vennero quassù per la visita canonica e la ricognizione delle ossa di Sant'Alberto. Don Orione si offerse di popolare questo luogo ricco di storia, e allora poverissimo e in rovina, con i suoi Eremiti. Il Vescovo accondiscese e ci fu un primo inizio di presenza che durò poco più di un anno.
Quando nel 1920, fu trasferito il parroco di Sant'Alberto si riaprì l'opportunità di ritornarvi con una comunità degli eremiti e un parroco orionino. Il 6 giugno 1920, Don Orione venuto quassù annunciò che il Vescovo aveva affidato Eremo e Parrocchia alla Congregazione. Nel luglio successivo gli eremiti erano già a Sant'Alberto. Di lì partì una storia di grazia e di bene che ebbe uno speciale impulso con l'arrivo di Frate Ave Maria, il santo eremita cieco. Oggi, il parroco orionino è ancora qua: Don Agostino Casarin.
Gli eremiti sono ancora qua: fra Mauro, fra Ivan, fra Ferdinando, fra Alessandro, e l'aggregato Fausto. L'eremo di Sant'Alberto è abitato da quattro frati e due sacerdoti: fra Ivan, fra Mauro, fra Alessandro (che arriva dall'Argentina), fra Fausto, don Luigi e don Agostino che riveste la carica di Superiore ed è stato nominato lo scorso mese di agosto. Sono religiosi della Congregazione di Don Orione della Divina Provvidenza. Nel momento di maggior splendore all'eremo d'Oltrepo erano presenti undici frati. Nel 2003 però, quando stata aperta una nuova congregazione degli eremiti a Rio de Janeiro, 5 frati hanno lasciato la Valle Staffora per trasferirsi in Brasile.
Don Orione comprese fin dagli inizi l'importanza della presenza in seno alla Piccola Opera della Divina Provvidenza di un ramo di religiosi contemplativi. Già nel 1899, con la vestizione dei primi tre eremiti, a Stazzano, il 30 luglio, Don Orione da avvio alla famiglia degli Eremiti. Affida agli Eremiti i compiti della preghiera, della penitenza e del lavoro in una vita semplice, austera e fraterna. I primi Eremiti si occupano anche dell'asssistenza e dell'istruzione dei piccoli lavoratori dei campi, nelle "colonie agricole"; altri si dedicano alla rinascita e custodia di antichi eremitaggi. Sant'Alberto di Butrio (PV) e Monte Spineto (AL) sono i luoghi delle loro origini.
L'eremita più rappresentativo è certamente Frate Ave Maria (1900-1964). Rimasto cieco a 12 anni, dopo un periodo di disperazione giovanile, incontrò la grazia di Dio attraverso la paternità di Don Orione. Divenne eremita e trascorse l'intera sua vita in penitenza e preghiera, nella ricerca costante della santità luce e conforto per tante anime che a lui ricorrevano nelle tribolazioni della vita. La fama di santità l'accompagnò in vita e divenne devozione dopo la santa morte (21.1.1964). Di lui è in corso la causa di beatificazione.