Città del Vaticano , mercoledì, 29. luglio, 2020 12:30 (ACI Stampa).
Nonostante la chiusura al pubblico per i lunghi mesi della quarantena per il covid-19 la Biblioteca apostolica Vaticana è stata sempre una fucina di attività.
Molto è raccontato nel numero di aprile-giugno del bollettino della Bav, OWL. In questi giorni poi è on line il sito rinnovato della Biblioteca. Da circa dieci giorni sono arrivate delle procedure semplificate per la richiesta delle riproduzioni dei manoscritti e degli altri materiali. Visto che “per la pandemia diventa più difficile la presenza fisica e il sito vuole essere perciò un luogo di accoglienza, collaborazione e apertura”, ha spiegato il Prefetto monsignor Cesare Pasini.
Ma il lavoro interessante è quello dei restauri di volumi che possono andare distrutti. E in questi mesi da Oriente non è arrivato solo un virus ma anche un vero sostegno alla Bav. E’ grazie al sostegno del dottor Edwin Mok, di Hong Kong, che sono stati restaurati due importanti manoscritti cartacei cinesi. Si tratta di due versioni del dizionario cinese-latino originariamente compilato da Basilio Brollo (1648-1704), missionario francescano, durante la sua lunga permanenza in Cina, e in particolare a Nanchino.
Coma si legge so OWL “Il primo codice è il Vat.estr.or.3, «ex dono Abbatis Mezzafalce 1732» (f. VIIr); il riferimento è a Giovanni Donato Mezzafalce (1661-1720), di Bitonto (Bari), beneficiato del Capitolo di S. Pietro, che era stato in Cina al seguito del card. Carlo Tommaso Maillard de Tournon (1668-1710).
Il secondo manoscritto, il Vat.estr.or.8, copiato dal missionario francescano Carlo Orazi da Castorano (1673-1755), vicario della diocesi di Pechino, faceva parte della collezione di libri e manoscritti cinesi del frate.