Zagabria , lunedì, 27. luglio, 2020 10:00 (ACI Stampa).
Il 10 febbraio 1960 moriva - dopo anni di persecuzione da parte delle autorità comuniste jugoslave - il Cardinale Stepinac, Arcivescovo di Zagabria. Nel 1998 sarà beatificato da Giovanni Paolo II. E in occasione della sua morte, Papa Giovanni XXIII decise di celebrare - il 17 febbraio 1960 - una Messa di suffragio per il porporato nella Basilica Vaticana.
Al Cardinale venne vietato di recarsi a Roma nel 1953 per ricevere la berretta cardinalizia. Allo stesso modo non potè prendere parte al conclave del 1958.
"Era troppo cara al Nostro spirito - disse il Papa nell'omelia - questa figura semplice ed insigne di padre e di pastore della Chiesa di Dio: la sua prolungata tribolazione di quindici anni di esilio nella stessa patria sua; e la dignità serena e confidente del suo continuato soffrire l'hanno imposto alla ammirazione ed alla venerazione universale".
"Non vogliamo dimenticare - aggiunse Giovanni XXIII - il grave invito del suo testamento ad esercizio costante di perdono e di pace. Come è tenero, come è toccante quel suo chiedere perdono a quanti nella sua vita — anche con perfetta buona fede e caritatevole intenzione — avesse potuto pur lievemente offendere : come è sublime questo ripetere per quanti lo fecero tanto ingiustamente soffrire le parole estreme di Gesù morente: Padre, perdona loro perchè non sanno quel che si fanno".
"Il Cardinale Stepinac - ricordò ancora il Papa concludendo l'omelia - non potè stendere neppure una volta la sua porpora, ben meritata e gloriosa, fuori del luogo della sua natività e della sua forzata relegazione. Ma vogliamo piamente credere e sperare che egli nella grazia e nella luce del Signore stenderà ora la sua protezione su tutto il Sacro Collegio, di cui resta onore preclaro, su tutta la Chiesa Santa e su tutta la Iugoslavia. Noi siamo ben sicuri che il Signore Gesù salverà la sua Chiesa".