Città del Vaticano , giovedì, 17. settembre, 2015 12:30 (ACI Stampa).
Più che un discorso un botta e risposta quello tra il Papa e i partecipanti al convegno internazionale per i giovani consacrati, ricevuti questa mattina in Vaticano.
I religiosi – ha ricordato il Papa – devono dire “no al narcisismo e alla cultura del provvisorio”. Bisogna puntare su “pofezia, memoria, vicinanza, cuore che brucia di zelo apostolico, cultura del definitivo, non l’usa e getta, non la cultura del provvisorio, e voglio finire con due parole, una che è il simbolo, non so se il peggiore, ma uno dei peggiori atteggiamenti di un religioso, il rispecchiarsi se stesso, il narcisismo, guardatevi da questo, e noi viviamo in una cultura narcisista che sempre abbiamo questa tensione per rispecchiarci: no al narcisismo, guardare se stessi, sì al contrario a quello che ti spoglia di tutto il narcisismo, si all’adorazione e io credo che questo è uno dei punti nel quale dobbiamo andare avanti: la preghiera di adorazione".
Nello stesso tempo un religioso – ha aggiunto Francesco – bisogna guardarsi dalla incapacità di perdono e dalle chiacchiere nella vita comunitaria: “Chi chiacchiera butta una bomba sulla fama dell’altro e distrugge l’altro che non può difendersi. Così accade che il religioso che ha consacrato la sua vita a Dio diventa terrorista perchè butta nella sua comunità una bomba che distrugge”.
Il Pontefice poi si è rivolto anche alle suore, ringraziandole per il loro incessante servizio. “Perdonatemi – ha detto – se sono un po’ femminista ma dovrei ringraziare la testimonianza delle donne consacrate: voglio ringraziare la testimonianza, perchè avete questa voglia di andare in prima linea, perchè siete madri, avete questa maternalità che fa vicina la Chiesa”.
Da Papa Bergoglio , salutando i consacrati provenienti da Iraq e Siria, un nuovo pensiero ai “nostri martiri di oggi, che sono più dei martiri dei primi secoli”.