Washington , martedì, 14. luglio, 2020 16:00 (ACI Stampa).
Si dicono “sovrastate dalla gioia” le Piccole Sorelle dei Poveri, la Congregazione religiosa che da nove anni ha lanciato negli Stati Uniti una battaglia legale per difendere il loro diritto all’obiezione di coscienza e poter dunque non distribuire contraccettivi come invece veniva loro richiesto dalla riforma sanitaria di Obama. E la gioia viene dal fatto che lo scorso 9 luglio, con un verdetto di 7 a 2, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha difeso il loro diritto all’obiezione di coscienza.
“Per oltre 150 anni – si legge nella motivazione della maggioranza – le Piccole Sorelle si sono impegnate in un servizio fedele e di sacrificio, motivato da una chiamata religiosa a lasciare tutto per amore dei loro fratelli”.
Ma – continua la motivazione – durante gli ultimi sette anni loro, come altri religiosi obiettori che hanno partecipato alla causa e alla decisione che ha portato alla decisione di oggi, hanno combattuto per l’abilità di continuare nel loro nobile lavor senza violare le loro sincere credenze religiose”.
Era l’ultima causa contro il mandato dell’Obamacare, la riforma sanitaria di Obama, che in questo caso era stata messa in discussine dagli Stati di Pennsylvania a California. Questi Stati avevano sottolineato che le esenzioni delineate dall’amministrazione Trump per le organizzazioni con obiezioni morali e religiose al mandato caricavano i costi della copertura contraccettiva agli Stati ed era così proceduralmente in difetto”.
La maggioranza dei giudici della Corte Suprema hanno invece stabilito che “le regole che hanno promulgato queste esenzioni non hanno difetti procedurali.