Città del Vaticano , venerdì, 17. luglio, 2020 10:00 (ACI Stampa).
Il rapporto tra i Papi e il loro seminario è sempre stato molto stretto, tra i suoi ex alunni, il Pontificio Seminario Romano Maggiore annovera cinque Papi. Giovanni XXIII è stato il primo a essere proclamato beato.
Uno dei discorsi più ricordati del Pontefice fu quello del 12 settembre 1960 durante la visita alla villa di Roccantica. In cappella invitò i seminaristi a pregare quotidianamente per il Concilio: “Noi attendiamo dunque da voi una partecipazione spirituale serena e vibrante alla preparazione del grande avvenimento che vorremmo seguito da tutti i Seminari del mondo”. E aggiunse: “Pregate dunque, diletti figli, pregate ogni giorno per il Concilio. Voi sarete i primi a sperimentarne la atmosfera unica e meravigliosa, lo ripetiamo, i primi ad applicarlo, forse all’alba del vostro sacerdozio. Possiate voi goderne anche i frutti”.
In epoca moderna i Pontefici si sono recati al Seminario per condividere un po’ della vita e delle esperienze della vita del seminarista, magari ricordando la loro.
Paolo VI incontrò i seminaristi alla fine del Concilio Vaticano II il 2 dicembre 1965. Non poteva mancare il riferimento al Concilio che “lascia alla Chiesa un volume di dottrine e di precetti d’incalcolabile pregio e di indiscutibile impegno; esso diventa il codice del rinnovamento della vita ecclesiastica e deve far sentire la sua corroborante autorità in ogni settore della Chiesa; anche ed in modo particolare nei Seminari. Vi sarà certamente tutto spiegato. Troverete tanta luce di sapienza e tanto vigore di azione in questo tesoro dei Decreti conciliari; Noi vi raccomandiamo di prendere in attenta e fedele considerazione tale volontà della Chiesa e di farne norma non solo di puntuale esecuzione per quanto riguarda direttamente i Seminaristi oggi, i Sacerdoti domani, ma di farne altresì fermento della vostra vita interiore; di quella vita interiore che ha ragione di principio informatore e santificante per tutto il resto della vita ecclesiastica”.
Giovanni Paolo II ha iniziato una tradizione speciale, non solo un incontro, l’ascolto di un oratorio spesso composto per l’occasione e generalmente da Marco Frisina che ha avuto la sua formazione sacerdotale proprio al Romano, e poi la cena con i ragazzi, privatissima e colloquiale. Una esperienza indimenticabile per molti.