Molto stretto è stato anche il rapporto con la Diocesi di Roma. Memorabile è la sua lettera, datata 21 gennaio 2008 e indirizzata alla Diocesi e alla città di Roma sul compito urgente dell'educazione: "Abbiamo tutti a cuore il bene delle persone che amiamo, in particolare dei nostri bambini, adolescenti e giovani. Sappiamo infatti che da loro dipende il futuro di questa nostra città - scriveva Benedetto XVI - Non possiamo dunque non essere solleciti per la formazione delle nuove generazioni, per la loro capacità di orientarsi nella vita e di discernere il bene dal male, per la loro salute non soltanto fisica ma anche morale".
"Cari fratelli e sorelle di Roma, a questo punto vorrei dirvi una parola molto semplice: Non temete! Tutte queste difficoltà, infatti, non sono insormontabili. Sono piuttosto, per così dire, il rovescio della medaglia di quel dono grande e prezioso che è la nostra libertà, con la responsabilità che giustamente l'accompagna", scriveva ancora nella lettera indirizzata ai fratelli e sorelle di Roma.
Sono state tante anche le visite di Benedetto XVI alle parrocchie di Roma. Come quella al quartiere Tor Tre Teste durante la visita pastorale alla Parrocchia di Dio Padre Misericordioso nel 2006. E ancora, la visita pastorale alla parrocchia di S. Giovanni della Croce, nel quartiere di Fidene nel 2010. Per citarne alcune.
Papa Benedetto XVI ha visitato anche la parrocchia di San Giovanni Battista de La Salle, al quartiere Torrino nella periferia Sud di Roma nel marzo 2012. "Per me è una grande gioia vedere tanti bambini. Allora Roma vive e vivrà anche domani! Voi siete in cammino di Catechesi: imparate Gesù, imparate che cosa ha fatto, detto, sofferto; imparate, così, anche la Chiesa, i Sacramenti e così imparate anche a vivere, perché vivere è un’arte, e Gesù ci mostra quest’arte", aveva detto Benedetto ai bambini della parrocchia del Torrino.
Memorabile per la città di Roma è stata anche la visita di Papa Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma nel gennaio del 2010. “Com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme!”. Benedetto XVI faceva sue le parole del Salmo 133 per introdurre il proprio discorso nella Sinagoga , durante la visita alla Comunità ebraica della Capitale, a quasi 24 anni da quella, storica, di Giovanni Paolo II (13 aprile 1986).
Degno di memoria è anche l'ultimo incontro di Papa Benedetto con la diocesi di Roma, il 14 febbraio 2013. "Anche se mi ritiro adesso sono sempre vicino in preghiera a tutti voi e voi sarete vicini a me anche se rimango nascosto per il mondo": così Benedetto XVI aveva salutato i preti della diocesi di Roma riuniti nell'Aula Paolo VI in Vaticano. "Grazie per questo affetto, per l'amore grandissimo per il Papa", aveva detto prima di sedersi accanto all'emerito vicario di Roma, Agostino Vallini. Che lo aveva a sua volta salutato, con la voce rotta dall'emozione: "a nome dei sacerdoti di Roma", aveva commentato Vallini, "che al Papa vogliono davvero bene, ci impegniamo a pregare ancora di più per lei".
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