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Germania, emorragia record di fedeli: nel 2019 oltre 272.000 cattolici hanno lasciato

Il presidente della CET Bätzing: nel Cammino sinodale la risposta. Papa Francesco ci appoggia

Papa Francesco e il vescovo  Bätzing presidente della Conferenza episcopale tedesca  |  | Vatican Media Papa Francesco e il vescovo Bätzing presidente della Conferenza episcopale tedesca | | Vatican Media

La proiezione che tra quarant´anni vede dimezzato il numero di cristiani in Germania, da 44,8 a 22,7 milioni, diventa, anno dopo anno, drammatica statistica. Nel 2019 la Chiesa cattolica in Germania ha perso 400.000 fedeli, dei quali 272.771 hanno lasciato deliberatamente la Chiesa (smettendo di pagare le tasse- Kirchensteuer - obbligatorie per ogni cattolico in Germania).

L´annuale rapporto statistico sulla Chiesa in Germania, pubblicato venerdì scorso, assegna all´anno 2019 un record negativo senza precedenti, che batte addirittura l´annus horribilis del 2014 quando lo scandalo dei costi della ristrutturazione della residenza dell´allora vescovo di Limburgo, Franz-Peter Tebartz-van Elst, lievitati fino alla cifra capogiro di 31 milioni di euro, aveva a sua volta fatto inesorabilmente lievitare a 217.716 il numero di “abbandoni” (Austritte).

Né ci si può consolare con il proverbiale “pochi, ma buoni”. Poiché troppo forti sono i segnali che anche l´affezione di chi rimane nella Chiesa si stia drammaticamente raffreddando. Nel 2019 la percentuale di partecipazione alla Santa Messa scende al 9,1% contro il 9,3 del 2018. Le chiese semivuote per effetto delle restrizioni dovute alla diffusione del coronavirus rischiano insomma di restare semivuote, anche in futuro, dopo la scomparsa del covid-19.

In calo anche i numeri della partecipazione ai sacramenti. I matrimoni in Chiesa scendono a 38.537 (nel 2018 erano 42.789); i battesimi scivolano da 167.787 del 2018 agli attuali 159.043.Le prime comunioni si attestano sulle 166.481 (erano 171.336 nel 2018). Si rinuncia alla Chiesa ormai sempre di più anche per farsi seppellire: i funerali religiosi passano dai 243.705 del 2018 ai 233.937 del 2019. Anche volendo, sarebbe più difficile trovare un sacerdote libero, dal momento che anche il numero dei sacerdoti scende a 12.983 (nel 2018 erano 13.285). L´unica voce a segnare un segno "più" riguarda il numero dei diaconi permanenti, cresciuti di otto unità rispetto al 2018.

«Non si possono minimizzare i numeri delle statistiche 2019», ha commentato Georg Bätzing, presidente della Conferenza episcopale tedesca (CET). «Nuovamente, come negli scorsi anni, dobbiamo registrare un decremento nella fruizione dei sacramenti. Il processo di erosione della personale connessione alla Chiesa si mostra qui in modo particolarmente chiaro. Nonostante il nostro concreto intervento pastorale e la nostra azione sociale, non riusciamo più a motivare tantissime persone in direzione della vita di fede. Particolarmente pesante – ha ammesso monsignor Bätzing - trovo il numero molto alto di abbandoni della Chiesa».

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Il presidente dei presuli tedeschi e vescovo di Limburgo vede nel Cammino sinodale, intrapreso di recente dalla Chiesa cattolica tedesca una possibile risposta alla drammaticità delle statistiche. «Per questo, lo scorso anno, ci siamo indirizzati verso il Cammino sinodale della Chiesa in Germania, per chiederci cosa Dio vuole da noi oggi, in questo mondo. Prenderemo sul serio la pubblicazione di questi numeri e li porteremo nella discussione del Cammino sinodale».

Per Bätzing le statistiche indicano la necessità anche di riforme della vita celibataria dei sacerdoti: «È doloroso notare come il numero dei sacerdoti regredisca. Anche questo deve essere una indicazione che in tanti ambiti della vita della Chiesa non possiamo continuare così. Abbiamo bisogno di nuove forme di comunitarietà tra sacerdoti e laici».

La risposta, conclude Bätzing, è nell´«offerta di Dio, di dare orientamento alla vita attraverso la fede». «Dopo una sostanziosa perdita di credibilità – ha concluso il presidente dei vescovi tedeschi - dobbiamo cercare di riguadagnarla, attraverso onestà e trasparenza».

La situazione della Chiesa in Germania, ma anche gli effetti del coronavirus sono stati al centro del colloquio che sabato scorso il vescovo Bätzing ha avuto con Papa Francesco, in occasione della sua «visita inaugurale», ossia, la prima udienza dal Papa da presidente della CET. «Mi sento incoraggiato dall´intenso scambio con il Santo Padre a continuare il cammino che abbiamo intrapreso», ha detto ai giornalisti Bätzing dopo l´udienza con il Pontefice in Vaticano. «Il Papa ha mostrato apprezzamento per questo progetto, che associa strettamente al concetto di "sinodalità" da lui coniato. Ho cercato di far capire che la Chiesa in Germania segue questa strada e – ha concluso Bätzing - sa sempre di essere legata alla Chiesa universale».