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L'Anno di Giovanni Paolo II, mi congratulo con gli Apostoli per il Circolo di San Pietro

Il legame tra Giovanni Paolo II e Roma si vede anche con l'affetto per il Circolo di San Pietro

Il servizio d' Onore del Circolo di San Pietro durante la canonizzazione di Giovanni Paolo II |  | Circolo di San Pietro Il servizio d' Onore del Circolo di San Pietro durante la canonizzazione di Giovanni Paolo II | | Circolo di San Pietro

“Rinnovo oggi il mio compiacimento per il fatto che nel Palazzo apostolico si riunisca una numerosa schiera di laici ragazzi, giovani, uomini maturi, che intendono approfondire con serietà e con metodo la conoscenza del messaggio di Gesù e realizzarlo, con la grazia di Dio, in tutta la sua pienezza, dando prova, in maniera particolare, di una speciale adesione alla persona e al magistero del romano Pontefice”.

Era l’11 gennaio del 1987 quando Giovanni Paolo II salutava così i membri del Circolo di San Pietro che allestiscono il loro presepe in una sala ai pieno terra del Palazzo Apostolico che è la loro sede.

Oggi solennità dei Santi Pietro e Paolo patroni di Roma e della casa del Papa in modo speciale è bello ricordare quanto Giovanni Paolo II tenesse a questo legame speciale con Roma e con le tradizioni romane e pontificie.

Nel 1994 il Papa celebrava i 125 anni della nascita della Associazione il 28 aprile 1869, “grazie all’iniziativa di un drappello di giovani desiderosi di testimoniare al mio venerato predecessore Pio IX devoto attaccamento in un’epoca non facile per il papato e per il popolo romano”.

E in quella occasione Giovanni Paolo II spiegava il senso della Associazione al giorno d’oggi: “ Nota caratteristica e peculiare del Circolo San Pietro è la totale disponibilità verso la Chiesa, il Magistero e la persona del Papa. Il vostro Sodalizio è stato, inoltre, sempre riconosciuto come strumento della carità del Successore di Pietro, quasi come un “suo braccio” proteso verso i bisognosi della Città eterna. La carità ha quindi accompagnato e connotato sempre la vostra esistenza, carità che non è assistenzialismo né filantropismo, ma amore verso Dio e il prossimo, che cerca sempre nuove vie per recare ovunque il conforto della fattiva solidarietà”.

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Una dei compiti del Circolo di San Pietro e Paolo è raccogliere l’ Obolo di San Pietro alle porte delle chiese di Roma. “In questo gesto - diceva Giovanni Paolo II- par esserci la ripetizione di quanto si legge negli Atti degli Apostoli, quando i fedeli della prima comunità cristiana, privandosi dei loro averi, deponevano il loro contributo ai piedi degli Apostoli che “poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno” (At 2, 45; 4, 35). L’“Obolo di San Pietro” è per le opere di carità del Papa, viene così offerta a lui la possibilità di venire in aiuto a molti bisognosi che bussano alle porte della Sede Apostolica. Grazie per questa vostra preziosa collaborazione”.

Infine un altro compito il servizio d’ordine durante le celebrazioni nella Basilica di San Pietro “un riconoscimento alla vostra fedeltà manifestata alla Sede Apostolica, ma è pure un sottolineare che, a chi fa la carità per amore di Dio, spetta un posto privilegiato nella Casa del Signore”.

Tanto il legame è stato forte che il Circolo ha intitolato a Giovanni Paolo II la Casa Famiglia nella quale sono accolti i genitori dei bambini ricoverati presso l’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesù.

E’ la risposta al saluto improvvisato di Giovanni Paolo II nel 1987: “ Posso aggiungere una parola! Voglio dire che mi congratulo con i santi Pietro e Paolo, che hanno un questa sede non solamente un umile successore, ma che hanno anche un sodalizio dei santi Pietro e Paolo in questa casa pontificia. Mi congratulo con gli apostoli. Tanti auguri!”.