Città del Vaticano , lunedì, 29. giugno, 2020 16:00 (ACI Stampa).
“Rinnovo oggi il mio compiacimento per il fatto che nel Palazzo apostolico si riunisca una numerosa schiera di laici ragazzi, giovani, uomini maturi, che intendono approfondire con serietà e con metodo la conoscenza del messaggio di Gesù e realizzarlo, con la grazia di Dio, in tutta la sua pienezza, dando prova, in maniera particolare, di una speciale adesione alla persona e al magistero del romano Pontefice”.
Era l’11 gennaio del 1987 quando Giovanni Paolo II salutava così i membri del Circolo di San Pietro che allestiscono il loro presepe in una sala ai pieno terra del Palazzo Apostolico che è la loro sede.
Oggi solennità dei Santi Pietro e Paolo patroni di Roma e della casa del Papa in modo speciale è bello ricordare quanto Giovanni Paolo II tenesse a questo legame speciale con Roma e con le tradizioni romane e pontificie.
Nel 1994 il Papa celebrava i 125 anni della nascita della Associazione il 28 aprile 1869, “grazie all’iniziativa di un drappello di giovani desiderosi di testimoniare al mio venerato predecessore Pio IX devoto attaccamento in un’epoca non facile per il papato e per il popolo romano”.
E in quella occasione Giovanni Paolo II spiegava il senso della Associazione al giorno d’oggi: “ Nota caratteristica e peculiare del Circolo San Pietro è la totale disponibilità verso la Chiesa, il Magistero e la persona del Papa. Il vostro Sodalizio è stato, inoltre, sempre riconosciuto come strumento della carità del Successore di Pietro, quasi come un “suo braccio” proteso verso i bisognosi della Città eterna. La carità ha quindi accompagnato e connotato sempre la vostra esistenza, carità che non è assistenzialismo né filantropismo, ma amore verso Dio e il prossimo, che cerca sempre nuove vie per recare ovunque il conforto della fattiva solidarietà”.