Città del Vaticano , lunedì, 29. giugno, 2020 12:15 (ACI Stampa).
Dopo la Messa in Basilica, Papa Francesco continua la Solennità dei Santi Pietro e Paolo con la preghiera mariana dell'Angelus. Il Pontefice si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. "Ed è un dono ritrovarci a pregare qui, vicino al luogo in cui Pietro morì martire ed è sepolto", dice il Papa.
Per Papa Francesco "c’è un percorso nella vita di Pietro, che può illuminare il percorso della nostra vita. Il Signore gli concesse tante grazie e lo liberò dal male: fa così anche con noi". "Anzi, noi spesso andiamo da Lui solo nei momenti del bisogno. Ma Dio vede più lontano e ci invita ad andare oltre, a cercare non solo i suoi doni, ma Lui; ad affidargli non solo i problemi, ma la vita. Così può finalmente darci la grazia più grande, quella di donare la vita. Sì, la cosa più importante della vita è fare della vita un dono.", osserva ancora il Papa.
L'invito del Pontefice: "Guardiamo a san Pietro: non è diventato un eroe per essere stato liberato dal carcere, ma per aver dato la vita qui. Il suo dono ha trasformato un luogo di esecuzioni nel bel luogo di speranza in cui ci troviamo".
Francesco commenta: "Ecco che cosa chiedere a Dio: non solo la grazia del momento, ma la grazia della vita".
Subito dopo la recita dell'Angelus il Papa passa ai consueti saluti: "In questa ricorrenza è tradizione che venga a Roma una delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, ma quest’anno non è stato possibile a causa della pandemia. Pertanto, mando spiritualmente un abbraccio al caro fratello il Patriarca Bartolomeo, nella speranza che possano riprendere al più presto le nostre reciproche visite".