Città del Vaticano , giovedì, 25. giugno, 2020 16:00 (ACI Stampa).
Sì all’insegnamento a distanza, ma solo in casi di emergenza. La Congregazione per l’Educazione Cattolica chiede alle università cattoliche di tutto il mondo di continuare con l’insegnamento in “presenza”, laddove le restrizioni sanitarie lo permettano, e di utilizzare la modalità dell’insegnamento a distanza solo in caso di necessità.
Le norme sono in una lettera inviata dalla Congregazione a rettori, cancellieri, presidi e decani di facoltà delle università cattoliche di tutto il mondo. Norme che rappresentano un aggiornamento di quelle delineate in piena emergenza coronavirus, e che delineano quale saranno le linee guida per il prossimo anno accademico.
Il punto di partenza resta la costituzione apostolica Veritatis Gaudium di Papa Francesco, che definisce anche sussidi e modalità di insegnamento. La Congregazione aveva già stabilito delle norme transitorie per applicare la costituzione durante la pandemia.
Per il prossimo anno, l’indicazione è quella di predisporre “la programmazione con tutte le indicazioni e le modalità necessarie per avviare la didattica nella modalità ordinaria, con il sistema delle lezioni tenute in presenza di studenti e docenti, secondo quanto dispongono le Norme della Costituzione Apostolica Veritatis gaudium”.
Le norme sottolineano che “l’insegnamento a distanza non è alternativo” alle lezioni in presenza, e può semplicemente essere usato “parzialmente e per particolari situazioni”.