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Ratisbona, il vescovo Voderholzer saluta Benedetto XVI: Teologo grandissimo e uomo fragile

Breve conferenza stampa del presule dopo la partenza del Papa emerito per il Vaticano

Il vescovo di Ratisbona, monsignor Rudolf Voderholzer |  | Diocesi di Ratisbona Il vescovo di Ratisbona, monsignor Rudolf Voderholzer | | Diocesi di Ratisbona

Poco dopo l´atterraggio del Papa emerito Benedetto XVI all´aeroporto di Roma Ciampino, il vescovo di Ratisbona, monsignor Rudolf Voderholzer, che ha ospitato e organizzato logisticamente la sua visita al fratello molto anziano e malato nella città del Bayern, ha tenuto una breve conferenza stampa nel cortile dell´ordinariato, per tracciare un bilancio del soggiorno ratisbonese del Papa emerito.

«Vi posso dire – ha detto il presule – che sono molto contento che questo incontro, un desiderio profondo di entrambi i fratelli, sia stato per entrambi ricostituente e chiaramente rinvigorente». Voderholzer ha brevemente rielencato le tappe salienti della visita di Benedetto XVI. a Ratisbona. «Ha visitato l´"Istituto Papa Benedetto", dove sono conservate e documentate tutte le sue opere teologiche e viene preparata l´edizione completa delle sue opere raccolte. Nella mia omelia di domenica l´ho definito "teologo del secolo" e il più grande predicatore sulla catedra di Pietro, dai tempi di Leone Magno e Gregorio Magno».

A fronte della grandezza del teologo, ha proseguito il vescovo di Ratisbona, i cinque giorni di soggiorno bavarese del Papa emerito hanno mostrato invece «la sua fragilità, le fatiche della sua età anziana e la sua finitezza. Parla con una voce flebile, quasi sussurando e articolare le parole è per lui visibilmente faticoso. I suoi pensieri tuttavia sono perfettamente limpidi, la sua memoria e la sua capacità associativa fenomenali. Per lo svolgimento delle faccende quotidiane è rimesso all´aiuto degli altri. Ci vuole coraggio, e allo stesso tempo umiltà, per mettersi nelle mani degli altri e mostrarsi in pubblico».

Il calore della sua città e della sua gente, l´aria di casa, insomma, hanno chiaramente rinvigorito l´anziano Papa emerito: «Il viaggio di Benedetto – ha commentato Voderholzer - è stato forse anche un addio alla sua patria bavarese. Si poteva toccare con mano come Benedetto sia rifiorito, quando ha visto dai vetri della sua auto il caro paesaggio, i vicoli e soprattutto le persone. Se avesse potuto, sarebbe venuto in bicicletta dal suo paese, Pentling, fino alla città vecchia di Ratisbona, si sarebbe seduto con i giovani in piazza Bismark, avrebbe ascoltato, riso e anche un po´ spettegolato».

Del viaggio di Benedetto XVI., oltre all´aspetto storico e spirituale, il vescovo Voderholzer ha voluto sottolineare sopratutto la dimensione umana: «Ai miei occhi – ha detto il presule, condividendo le sue personali emozioni all´incontro con il pontefice emerito – la sua visita è stato un viaggio dell'umanità. Un uomo, a cui si possono associare cose grandi, ci ha incontrato come uomo fragile e inerme, la cui forza vitale basta ormai appena per l´essenziale a questo mondo. Questa esperienza mi ha molto colpito».

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Anche il consiglio permanente della Conferenza episcopale tedesca ha voluto con una lettera da Berlino salutare ufficialmente Benedetto XVI.: «Siamo molto contenti che si sia sobbarcato lo strapazzo di venire ancora una volta nella sua patria bavarese e sappiamo quanto sia stato importante l´incontro con il Suo stimato fratello, il protonotaio Apostolico dottor Georg Ratzinger. Siamo uniti con Lei nella fede, anche nelle ore difficili».