Roma , lunedì, 22. giugno, 2020 14:00 (ACI Stampa).
L’Ucraina sta diventando il luogo dove sempre più coppie straniere si recano per una maternità surrogata. La gravidanza surrogata si ha quando una donna si presta a portare a termine una gravidanza su commissione di single o coppie incapaci di generare o concepire un bambino.
Le coppie straniere sono arrivate in Ucraina dal 2015, quando in Asia i centri più noti per ricorrere alla maternità surrogata hanno iniziato a chiudere, a seguito di molti scandali per sfruttamento delle donne che hanno coinvolto quei poli. Infatti in Ucraina è permessa la pratica della maternità surrogata, o dell’utero in affitto, e non è molto regolamentata, cosicché in molti si rivolgono a società ucraine per avere un bambino da una madre surrogata. Il contratto è delineato nei minimi dettagli. Una volta nato, il bambino viene portato via dalla madre naturale e dato alla coppia ‘committente’.
Insieme alla Russia l’Ucraina ha le leggi in materia più permissive d’Europa, che consentono di pagare una ‘madre surrogata’, come si legge sul sito della clinica BioTexCom, da € 39.000 se è ‘standard’, fino ad € 65.000 se è ‘Vip’. E alle donne va al massimo il 2%. Da qui l’appello dei vescovi delle Chiese cattoliche per ‘bandire il traffico internazionale di bambini a livello legislativo in Ucraina’: “La pandemia del coronavirus ha portato alla luce molte patologie nella vita della società contemporanea. Una di queste è la maternità surrogata, vale a dire trattare persone come merci che possono essere ordinate prodotte e vendute”.
Anche il presidente italiano del Movimento per la vita, Marina Casini Bandini, ha sottolineato che è una nuova forma di schiavitù: “Ho provato tristezza e tanta amarezza pensando a quello che c’è dietro: sfruttamento, miseria, pretesa di possesso, commercio di esseri umani, cosificazione della vita umana sin dal suo venire all’esistenza, progettazione dei figli come beni di consumo da fabbricare su ordinazione per coppie etero o omosessuali che li commissionano. Nel caso di Kiev, non c’è atteggiamento di accoglienza, ma di prepotenza”.
I vescovi cattolici ucraini hanno scritto che l’utero in affitto è una barbarie: per quale motivo?