Città del Vaticano , domenica, 21. giugno, 2020 12:12 (ACI Stampa).
Nell'Angelus di oggi, dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, Papa Francesco commenta il Vangelo di questa domenica, il discorso che Gesù rivolge ai suoi discepoli invitandoli a non avere paura, ad essere forti e "fiduciosi di fronte alle sfide della vita, preavvisandoli delle avversità che li attendono".
"Il brano odierno fa parte del discorso missionario, con cui il Maestro prepara gli Apostoli alla prima esperienza di annuncio del Regno di Dio. Egli li esorta con insistenza a non avere paura, la paura è uno dei nemici più brutti della vita nostra cristiani e descrive tre situazioni concrete che essi si troveranno ad affrontare", spiega subito il Papa.
La prima difficoltà, secondo Francesco , è "l’ostilità di quanti vorrebbero zittire la Parola di Dio, edulcorandola o mettendo a tacere chi la annuncia. In questo caso, Gesù incoraggia gli Apostoli a diffondere il messaggio di salvezza che Egli ha loro affidato".
La seconda difficoltà che i missionari di Cristo incontreranno è "la minaccia fisica contro di loro, cioè la persecuzione diretta contro le loro persone, fino all’uccisione. Questa profezia di Gesù si è realizzata in ogni tempo: è una realtà dolorosa, ma attesta la fedeltà dei testimoni. Quanti cristiani sono perseguitati anche oggi in tutto il mondo!". "Possiamo dire con sicurezza che sono più ora dei primi tempi", aggiunge a braccio il Papa.
Poi il Papa passa alla terza ostilità: "Il terzo tipo di prova che gli Apostoli si troveranno a fronteggiare, Gesù la indica nella sensazione, che alcuni potranno sperimentare, che Dio stesso li abbia abbandonati, restando distante e silenzioso. Anche qui esorta a non avere paura, perché, pur attraversando queste e altre insidie, la vita dei discepoli è saldamente nelle mani di Dio, che ci ama e ci custodisce".