Città del Vaticano , venerdì, 12. giugno, 2020 10:00 (ACI Stampa).
“La beatificazione come si dice è pronta. è stata semplicemente rimandata a causa della pandemia, per l'emergenza sanitaria. Dopo il riconoscimento del miracolo attribuito all'intercessione di Carlo Acutis, di un bambino che vive in Brasile affetto da una patologia congenita al pancreas stiamo aspettando il Nulla Osta dalle autorità Vaticane per poter celebrare la beatificazione”.
Nicola Gori e il postulatore della causa di beatificazione di Carlo Acutis è certo: “la causa di Carlo Acutis è matura per la beatificazione”.
Molti conoscono questo ragazzo di 15 anni per le sue capacità informatiche. In una intervista a EWTN il postulatore spiega “ Carlo Acutis è riusciva a programmare e a sviluppare, idee o siti internet partendo da testi universitari quando faceva la scuole medie, e le elementari. Quindi immaginate già su questo sfondo un genio per l'informatica portato per queste materie e vi ha inserito lo spirito e la spinta per l'evangelizzazione. Ha usato i nuovi mezzi di comunicazione sociale al servizio del bene, al servizio del Vangelo a insieme anche alla parrocchia e alcuni gruppi di volontariato dei siti internet per far conoscere il Vangelo. Lui amava definirsi un catechista e fin da piccolo voleva fare il catechismo aveva anche ottenuto dal suo parroco la possibilità di fare il catechista in anticipo sull'età. E questo suo desiderio di fare catechismo di catechizzare gli altri si è riversato su Internet”.
Un uso sempre positivo del mezzo e per questo dovrebbe esserne il patrono. Prosegue Gori:“Durante la causa di beatificazione sono state fatte anali dai tecnici informatici sul suo computer per vedere che siti avesse visitato. Tutte le ricerche fatte erano a fin di bene, e soprattutto per realizzare un progetto che gli stava a cuore: la mostra sui Miracoli Eucaristici. Questa mostra, lo ha impegnato un'estate intera, un'estate prima della morte. Si è messo alla ricerca dei luoghi dove sono avvenuti grandi miracoli eucaristici nel mondo quelli riconosciuti dalla Chiesa”.
Lo scopo della mostra per Carlo era avvicinare le persone all’ Eucarestia. Carlo fin da piccolo era un trascinatore di folle, era un trascinatore di persone: “Pensate, riusciva a trascinare i parenti, i genitori alla messa tutti i giorni. Carlo ha saputo coinvolgere intorno a sé gli amici, quelli che venivano a contatto con lui e nessuno rimaneva come dire indifferente, perché poneva degli interrogativi”.