Il periodo della formazione non fu dei più facili. Il noviziato, con il quale il religioso è immesso nella vita religiosa, all'epoca, era particolarmente duro.
A Montiano (Forlì) fratel Grassi, con la sua forza di volontà ed il suo amore alla vita serafica lo terminò, con profitto e lode, da parte del Maestro, professando i voti il 14 dicembre 1849.
Compiuti gli studi filosofico-teologici fu ordinato sacerdote nella comunità di Mirandola. Era il 17 agosto 1856.
Dopo un breve periodo di tempo trascorso in Italia, nell'agosto del 1861 chiese di essere inviato in Estremo oriente come missionario.
In questo periodo, l'attenzione dei religiosi francescani per la diffusione del vangelo, in quella parte della terra, era una delle esigenze di apostolato più sentite.
Storicamente i Frati Minori Francescani, videro moltissimi confratelli, impegnati in Cina, come ad esempio San Giovanni da Trioria, martire e missionario, sepolto nella chiesa di Santa Maria in Aracoeli.
Poco dopo l'inizio del Novecento, il beato Gabriele Allegra, francescano e missionario, in Cina mise in atto la prima traduzione dell'intera Sacra scrittura in lingua cinese. Fu un'opera non solo di grande profondità culturale, ma soprattutto indispensabile per la diffusione della parola del Cristo, in terra d'Oriente.
Si deve all'opera del Beato anche la nascita di un Istituto di studi biblici in quel territorio, per sopperire a tali necessità.
Padre Grassi, giunto in Cina, dopo un primo periodo di inculturazione, per comprendere la realtà nella quale viveva iniziò, da subito, il proprio apostolato, secondo lo stile dell'Ordine a cui apparteneva, dedicandosi alle persone più bisognose ed all'amministrazione dei Sacramenti.
Per l'ottimo lavoro svolto e ritenuto da tutti, particolarmente competente per il governo di una diocesi, a 43 anni, fu consacrato vescovo di Ortosia in Fenicia, per l'imposizione delle mani del vicario apostolico di Pechino. Era il 19 novembre 1876.
Quel servizio era il segno tangibile della stima e della forza di volontà che tutta la comunità vedeva nel giovane religioso.
Vero figlio di San Francesco, nei suoi 40 anni di missione, costruì e riparò oltre 60 chiese, ed edificò il grande Ospedale di Tai-yuen-fu
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Con carità e lungimiranza la sua azione si diresse, verso la gioventù abbandonata, accogliendo i numerosi orfani rimasti privi di una famiglia.
Visitò moltissimi paesi della sua diocesi, portando il balsamo della carità che si veste di umanità.
Intervenne con forza, nelle terribili carestie locali, portando la fede che salva oltre ad un un aiuto concreto ed efficace.
La sua fiducia in Dio fu sempre grande ed illimitata, in quanto proveniva dal cuore di uomo in cammino verso il cielo.
Chi visse con lui lo ricorda come un uomo gioioso e sempre sereno, vero innamorato della Regola francescana.
Religioso di intensa spiritualità, iniziava la sua attività dopo un lungo momento di tempo, dedicato alla meditazione ed alla preghiera.