Roma , giovedì, 4. giugno, 2020 18:00 (ACI Stampa).
Il coronavirus ha messo in luce le fragilità dell’uomo, ma ha anche messo in luce la possibilità di risposta dell’essere umano. La Conferenza Episcopale Italiana mette in luce sfide e opportunità che vengono dalla pandemia, guardando alla prospettiva dell’ecologia integrale e dando un impegno ecumenico.
Il tema del messaggio è “Vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà. Per nuovi stili di vita”, e la Giornata Mondiale del Creato si celebra il prossimo 1 settembre. I vescovi dicono che “solo la fede in Cristo ci spinge a guardare in avanti e a mettere la nostra vita al servizio del progetto di Dio sulla storia”.
I vescovi parlano di “un anno drammatico”, caratterizzato dalla pandemia che “ha portato malattia e morte in tante famiglie”, facendo emergere anche le contraddizioni “nel nostro modo di concepire la vita e le speranze del futuro”, mostrando “un sistema socio-economico segnato dall’inequità e dallo scarto, in cui troppo facilmente i più fragili si trovano più indifesi”.
Ma – notano i vescovi – “l’emergenza sanitaria ha anche messo in luce una capacità di reazione forte della popolazione, una disponibilità a collaborare”, mostrando anche il lavoro di medici e operatori sanitari, la disponibilità di tante famiglie a cambiare i loro stili di vita. “Abbiamo toccato con mano - dicono i vescovi - tutta la nostra fragilità, ma anche la nostra capacità di reagire solidalmente ad essa”.
Si è compresa l’importanza di lavorare insieme, ma anche “il valore della lungimiranza, mentre – notano i vescovi – “davvero la pandemia ha evidenziato tante situazioni di vuoto culturale, di mancanza di punti di riferimento e di ingiustizia, che occorre superare”.