Bonn , lunedì, 1. giugno, 2020 14:00 (ACI Stampa).
Consacrazione sacerdotale delle donne, benedizione delle coppie di separati risposati e delle unioni omosessuali, distribuzione della comunione a cristiani non cattolici: il modello e i temi del „cammino sinodale“ della Chiesa tedesca dovrebbero diventare tema di discussione di un sinodo universale, da tenersi a Roma.
È l´idea lanciata da monsignor Georg Bätzing, vescovo della Diocesi di Limburgo e presidente della Conferenza episcopale tedesca (CET), che in una intervista, pubblicata lo scorso venerdì (29 maggio 2020) sul periodico Publik-Forum, si è detto, nelle sue parole, «molto favorevole a portare a Roma le conoscenze e le decisioni che stiamo raccogliendo nel corso del Cammino sinodale, anche in relazione ai temi donne e ministero».
Nel marzo del 2019, la CET riunita in assemblea plenaria a Lingen, nella diocesi di Osnabrück, annunciò l´inizio di un «Cammino sinodale» che avrebbe affrontato temi come l´abuso di potere nella Chiesa, la morale sessuale, il celibato e il ruolo delle donne nelle istituzioni ecclesiastiche. La prima assemblea plenaria del cammino sinodale, cui hanno partecipato 230 delegati, si è già svolta, dallo scorso 30 gennaio al 1 febbraio, nel duomo di San Bartolomeo a Francoforte.
Nonostante Papa Francesco e i suoi predecessori abbiano più volte ripetuto che il tema della consacrazione sacerdotale delle donne sia una «questione chiusa», secondo il vescovo Bätzing questo non significa che «non se ne possa nemmeno parlare», poiché la richiesta di una consacrazione delle donne «è lì, nel bel mezzo della Chiesa», ha detto ancora il presidente della CET alla rivista Publik-Forum.
Il vescovo Bätzing propone di discutere non più a livello locale, come tema sul tappeto della sola Chiesa tedesca, ma universale, in un sinodo romano con tutte le Chiese presenti, anche il tema dell´intercomunione, ossia la distribuzione dell´eucaristia anche a cristiani non cattolici. Infatti, così ha argomentato il presdente della CET, «dal momento che ormai ci sarebbe un certo accordo tra Chiese cristiane sul senso di ciò che crediamo e celebriamo, i cristiani e le cristiane potrebbero, con buoni argomenti e secondo la propria coscienza, decidere a quale eucaristia di altra confessione partecipare».