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Il Trattato della vera devozione a Maria

Il testo fu scoperto circa 130 anni dopo la morte di San Luigi Grignon de Monfort

 San Luigi Maria Grignon de Monfort |  | pubblico dominio San Luigi Maria Grignon de Monfort | | pubblico dominio

San Giovanni Paolo II parlando della sua giovinezza ricordava un piccolo libricino dalla copertina celeste dal quale apprese la devozione alla Madre di Dio: è il Trattato della vera devozione a Maria

Il Pontefice, innamorato della Madonna a Lei affidò il proprio Pontificato, inserendo nel proprio stemma, il motto Totus tuus, ovvero tutto nella mani di Maria.

L'opera, scritta da San Luigi Maria Grignon de Monfort, fondatore dei Padri Monfortani, è un capolavoro di ascetica insegnando come dev'essere l'autentica devozione mariana.

Il titolo non deve ingannare: il termine trattato indica il suo contenuto, ovvero quello di spiegare la grande storia d'amore fra la Dio e la Vergine Maria e l'umanità di tutti i tempi.

Il testo ha una storia particolare in quanto fu scoperto quasi 130 anni, dopo la morte del suo autore, che lo compose, probabilmente, intorno al 1712 presso la Rochelle. In vita lo consegnò al suo Vescovo dopo di che se ne persero le tracce.

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San Luigi Maria Grignon de Monfort è stato un grande missionario francese. Alla Madonna dedicherà tutta la sua esistenza, trascorsa come missionario.

Instancabile percorse i chilometri per insegnare ad amare Dio agli uomini del suo tempo, superando e sopportando numerose prove e difficoltà pur di trasmettere gli insegnamenti del vangelo.

L'opera, giunto alla letteratura ascetica, con alcune pagine mancanti, da subito, ebbe un enorme successo.

Diviso in tre parti: Maria nella storia della salvezza; il culto a Maria nella Chiesa e la perfetta consacrazione a Gesù Cristo, si propone di innestare tutta la vita di fede del cristiano, guardando alla Madre di Dio.

Leggendo il libro si apprende come chi si affida alla Theotokos procede spedito verso Cristo. Già perché Maria conduce al Cristo, portando il fedele nelle sue mani.

La devozione a Maria non è sentimentalismo o desiderio di essere esauditi nei propri interessi, ma è  linfa vitale che irrora tutta la vita dell'uomo.

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Può consistere in manifestazioni esteriori come la recita del Santo rosario, l'iscrizione alle sue Confraternite, lo Scapolare, i digiuni o le elemosine, oppure nel portare le catenelle benedette che rappresentano, secondo il santo, il segno di quella consacrazione esteriore nelle mani della Madre, ma queste non devono essere idoli, ma mezzi per amare  Maria.

La vera devozione consiste nell'offrire la propria vita a Gesù Cristo, per la mani della Vergine Maria. Quindi “la perfetta consacrazione a Gesù Cristo, altro non è che una consacrazione  perfetta e totale di se stessi alla Vergine santissima e questa è la devozione che io insegno”(Capitolo Primo Parte Terza).

Il Cristo fu affidato a Lei, dal Padre, dalla nascita  alla morte in croce, pertanto è Lei che conduce al Figlio con il suo materno aiuto.

Con Maria, in Maria e per Maria è il leitmotiv della vita battesimale che il fedele sperimenta nella sua consacrazione alla Madre.

Il Trattato insegna ad agire “guardando a Maria come al modello perfetto di ogni virtù e santità, plasmato dallo Spirito Santo in una semplice creatura, perché lo imitassimo secondo le nostre povere capacità”.

Il missionario bretone, usando un linguaggio tipico del suo mondo, è chiarissimo osservando che tutta le opere dell'uomo possono essere messe nelle mani di Maria, che le porta a compimento nella realizzazione del Regno dei cieli.

Non è finta pietà o qualcosa di affettivo, ma libera adesione della volontà che senza la Madre del Verbo incarnato, non può procedere per la felicità, data dal messaggio evangelico.

Un altro grande santo colse questi aspetti, Sant'Alfonso Maria de Liguori, il quale nelle sue Glorie di Maria, evidenzia la necessità della devozione alla Madonna, nella ascesi cristiana.

Il testo di Grignon de Monfort, splendido e illuminate, apre vallate sconfinate di bene e di bellezza tutte all'insegna della Madre che ama a tal punto da donare il Figlio per la Redenzione della società di tutti i tempi.

Come consacrarsi al Cuore Immacolato di Maria:

Disponi pure, se vuoi, di tutto me stesso senza alcuna riserva per compiere ciò che è stato detto di te: “Ella ti schiaccerà il capo” [Gen. 3, 15], come pure “tu sola hai distrutto tutte le eresie sul mondo intero” [ufficio della B.V. Maria], affinché nelle tue mani immacolate e misericordiosissime io divenga uno strumento utile per innestare e incrementare il più fortemente possibile la tua gloria in tante anime smarrite e indifferenti e per estendere, in tal modo, quanto più è possibile il benedetto Regno del sacratissimo Cuore di Gesù. Dove tu entri, infatti, ottieni la grazia della conversione e della santificazione, poiché ogni grazia scorre attraverso le tue mani dal Cuore dolcissimo di Gesù fino a noi.

Concedimi di lodarti, o Vergine santissima.

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Dammi forza contro i tuoi nemici

Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria di San Luigi Maria Grignion di Montfort

Io, N… (dire il proprio nome), peccatore infedele, rinnovo e ratifico oggi nelle tue mani i voti del mio Battesimo: rinuncio per sempre a Satana, alle sue seduzioni e alle sue opere, e mi do interamente a Gesù Cristo, la Sapienza incarnata, per portare dietro a lui la mia croce tutti i giorni della mia vita, e per essergli più fedele che nel passato.

 

Ti scelgo oggi, davanti a tutta la corte celeste come mia Madre e Sovrana.

Come uno schiavo ti consegno e consacro il mio corpo e l’anima mia, i beni interiori ed esteriori, il valore stesso delle mie buone opere, passate, presenti e future; ti lascio il diritto pieno e totale di disporre di me e di tutto ciò che mi appartiene, senza eccezione, secondo il tuo volere e alla maggior gloria di Dio, per tempo e l’eternità.