Padova , venerdì, 29. maggio, 2020 18:00 (ACI Stampa).
“Torniamo amici !” Con voce commossa papa Paolo VI nella Cappella Sistina nel 1964 si rivolge agli artisti presenti, da lui invitati con calore a questo incontro, che poi si rivela storico per molti aspetti, per colmare, anche fisicamente, la distanza che sembra essersi aperta tra la Chiesa e l’arte.
Un rapporto, in realtà, molto fecondo e connaturato sia all’arte stessa che alla fede, una realtà come Giovanni Montini ha sempre condiviso nell’intimo, lo ha vissuto nella sua stessa esistenza e incarnato nella sua vocazione.
Ritornando con il pensiero agli anni dell’adolescenza e della prima giovinezza, egli ricordava di aver coltivato molte passioni, di aver provato infinite sollecitazioni e interessi da cui si sentiva ugualmente attratto: pensava di poter diventare avvocato, giornalista… Amava la pittura, la poesia, la filosofia. Come conciliare tutta questa pienezza di vita? Quale strada scegliere? E’ stato il sacerdozio a diventare la “felice sintesi”, la scelta che unisce tutto, e nello stesso tempo permette di sollevare lo sguardo, di spingerlo verso un orizzonte che sconfina verso l’infinito.
Nei suoi discorsi e scritti Montini-Paolo VI dimostra una viva attenzione all’estetica e soprattutto al “problema” dell’arte sacra, di come nel mondo contemporaneo, con l’evoluzione del linguaggio artistico fino ai paradossi del “silenzio”, del “vuoto”, con l’eclissi del senso della sacralità, si possa dipingere, scrivere, scolpire, filmare nel nome della fede.
Questo percorso viene illustrato in un nuovo ed esauriente saggio, dal titolo “Il pensiero estetico di Paolo VI. Verità e Bellezza nell’azione pastorale di Montini, poi papa Paolo VI, dentro la realtà del mondo e della Chiesa”, a cura di Michela Beatrice Ferri, per le edizioni Tab. Con la prefazione di Giselda Adornato e la presentazione di Olimpia Niglio, il saggio presenta interventi di Cecilia De Carli, Maria Antonietta Crippa, Elena Di Raddo, Samuele Pinna, Paolo Sacchini, Luigi Codemo, Micol Forti, Sara Bodini, Jacopo Ambrosini, Giovanni Gazzaneo, Antonio D’Amico.