Roma , giovedì, 28. maggio, 2020 12:30 (ACI Stampa).
La Gioventù Francescana d'Italia non si è mai fermata. Nemmeno durante l'emergenza sanitaria. Sono continuati gli incontri, i progetti, i sogni. I ragazzi, seguendo il modello di San Francesco d'Assisi, si sono incontrati grazie a "sorella rete" e hanno buttato giù una bella lista di iniziative e lavori. E non è mancato nemmeno il silenzio, quel periodo di "eremo" tanto amato e raccomandato dal poverello di Assisi. ACI Stampa ha intervistato Giona Messina, Presidente della Gioventù Francescana d'Italia.
Giona, come hanno vissuto questi mesi di lockdown i ragazzi della Gifra?
So che è una banalità dire che è stato un periodo difficile per ciascuno, ma spesso le cose banali diventano tali proprio perché sono prevedibilmente vere. Essere costretti a evitare il contatto umano va contro la natura dei gifrini: siamo fraternità, siamo disposti a fare dei viaggi lunghissimi per stare insieme anche solo una giornata, troviamo la nostra dimensione nell'incontro con i fratelli e nel servizio verso il prossimo. Il nostro carisma soffre la solitudine perché è vivo in funzione dell'altro. C'è da dire però che, perché portiamo frutto nell'incontro con l'altro, dobbiamo coltivare prima di tutto la nostra fede personale: costretti nelle nostre case, forzati alla solitudine, abbiamo avuto modo di testare la nostra capacità di confrontarci a tu per Tu con la Parola, ritagliandoci nelle nostre case, spesso rumorose, quel clima di preghiera che siamo soliti trovare all'esterno. Abbiamo fatto posto in casa a quello che siamo abituati a vivere fuori, e soprattutto abbiamo cercato di proporre, in adesione con il nostro carisma, un periodo di eremo intervallato da incontri in digitale.
Durante l'isolamento come vi siete mantenuti in contatto? Quali sono stati le iniziative?
Le videochiamate sono state all'ordine del giorno: i ragazzi, spiazzati dalla novità della situazione, hanno reagito insieme, cercandosi sugli schermi dei computer che, prima di questo periodo, il mondo tacciava di essere responsabili di un alienamento dilagante e che sono stati ora uno strumento utile per non perdere i contatti. Abbiamo pregato, condiviso, usato gli strumenti formativi che abbiamo creato appositamente per questo momento, fruibili online sul nostro sito, sempre connessi da pc e smartphone. Ma è soprattutto la comunione dei cuori a non essere mancata. Ora vorremmo solo riprendere anche la parte caratterizzante del nostro cammino: poter vivere in fraternità.