Città del Vaticano , sabato, 12. settembre, 2015 16:31 (ACI Stampa).
“Preoccuparvi del rapporto tra l’economia e la giustizia sociale, mantenendo al centro la dignità e il valore delle persone”. É certamente questo il suggerimento più importante del Papa a Presidente, Consiglio di Amministrazione, soci cooperatori, dipendenti e familiari del Credito Cooperativo di Roma che oggi sono stati ricevuti da Papa Francesco. “La Chiesa- ha detto il Papa- conosce bene il valore delle cooperative. Alle origini di molte di esse ci sono dei sacerdoti, dei fedeli laici impegnati, delle comunità animate dallo spirito di solidarietà cristiana. E questo “movimento” non si è mai esaurito.”
La banca cooperativa, ha detto il Papa deve avere “qualcosa in più” e cercare di “umanizzare l’economia, unire l’efficienza con la solidarietà”. Punti di partenza, ricorda, sono il “valore” degli esseri umani e la “vita delle famiglie”, perché al centro dell’impegno dev’esserci sempre “la persona, non il Dio denaro”. “La sfida più importante è crescere continuando ad essere una vera cooperativa, anzi, diventandolo ancora di più. E’ una vera sfida! Questo significa favorire la partecipazione attiva dei soci. Fare insieme e fare per gli altri”.
Il Papa ricorda il punto forte della economia vista in chiave cattolica: la sussidiarietà che messa in pratica quando sono state affrontate “le difficoltà della crisi” è stata un elemento importante. Del resto “non pesare sulle istituzioni e quindi sul Paese quando si possono affrontare i problemi con le proprie forze, con responsabilità” è la chiave del sistema.
Andare avanti così allora “nel cammino di integrazione delle banche di credito cooperativo in Italia” per “allargare l’orizzonte”. Mutualità e beneficenza , attenzione ai giovani e alle famiglie in modo tale che la Banca di credito cooperativo possa “essere il nucleo intorno a cui si costruisce una grande rete per far nascere imprese che diano occupazione: ci sono tanti senza lavoro… Imprese che diano occupazione per sostenere le famiglie, per sperimentare il microcredito e altri modi di umanizzare l’economia e soprattutto per dare l’opportunità che ogni uomo e ogni donna abbiano la dignità, quella dignità che dà il lavoro”!
Il Papa ha poi ricordato i temi affrontati a febbraio nell’incontro con i rappresentanti di Confcooperative e Federcasse, e ha sottolineato la necessità della “globalizzazione della solidarietà”. L’auspicio finale è dunque “esercitare con fedeltà e creatività” la missione del credito cooperativo, con quella coerenza e quella gioia “che viene quando si opera per il bene comune”.