Cremona , sabato, 23. maggio, 2020 11:00 (ACI Stampa).
Da lunedì scorso tutte le città italiani stanno tornando con precauzioni a riprendere la vita quotidiana, dopo quasi tre mesi di lockdown; così anche nelle diocesi italiane si è ritornato a celebrare le messe con il popolo, dopo l’accordo tra Cei e Stato.
Nella diocesi di Cremona il vicario generale, don Massimo Calvi, con una lettera indirizzata ai sacerdoti ha scritto che la Messa crismale del Giovedì santo sarà officiata giovedì 28 maggio: “Con la graduale ripresa delle celebrazioni comunitarie il nostro vescovo Antonio, in conformità con quanto deciso dai Vescovi lombardi, ci invita a recuperare questo momento così significativo...
Ancora immersi nella luce e nella gioia del Tempo pasquale e nell’imminenza della solennità di Pentecoste ci uniremo come presbiterio per rinnovare le nostre promesse di totale donazione al Signore Gesù e alla Chiesa e per invocare sulla nostra Diocesi la forza dello Spirito Santo che attraverso i Santi Olii apre la porta della salvezza ai Catecumeni, conferma in Cristo Signore i fratelli e offre la consolazione di Dio ai malati e ai moribondi”.
Al vescovo diocesano, Antonio Napolioni, che a marzo era stato ricoverato a causa del coronavirus, abbiamo chiesto di raccontarci la situazione attuale nella diocesi: “Il nostro territorio è stato tra i più provati dall’epidemia. Dopo la fase della grande paura (non del tutto superata) e dei numerosi lutti (da rielaborare e celebrare dignitosamente), ora si fa spazio alla speranza e alla graduale paziente ripresa. Sia in campo sociale che nella vita delle comunità cristiane, che non sono e non devono pensarsi come un mondo a parte. La solidarietà non si è mai fermata, anzi è cresciuta in quantità e qualità. Ci prepariamo a decifrare e vivere un futuro inedito, che deve poterci aiutare in quella conversione che da tempo ci è chiesta e di cui non possiamo più aver timore”.
Tempo fa Papa Francesco le aveva telefonato per informarsi sulla sua personale salute e sulla situazione diocesana: cosa significa per la comunità il sostegno del Papa?