Padova , venerdì, 22. maggio, 2020 18:00 (ACI Stampa).
Rue du Bac. Una via stretta, scavata nel cuore di Parigi. Al numero 140 si trova una cappella, in cui un continuo via vai di persone testimonia come questo sia un luogo amato e venerato, meta di pellegrinaggi, forse meno vistosi e più raccolti, animati da persone provenienti da tutto il mondo. In gran parte portano una medaglietta e la tengono in mano mentre pregano, davanti all’immagine di Maria. E del resto questo è un luogo mariano per eccellenza, che certo non ci si aspetterebbe di trovare proprio nel cuore di una capitale frenetica e indifferente.
A ben guardare, quella medaglia la possiedono molti di noi, ce l’hanno a casa o forse l’hanno ricevuta in regalo. In tutti i materiali possibili, dai più umili ai più preziosi. Ma forse in pochi conoscono la storia che esiste dietro questo oggetto, una storia incredibile, straordinaria, ricca di colpi scena, se volessimo adoperare le categorie del romanzesco, per descriverla.
Bisogna tornare a rue du Bac, esattamente all’anno 1830, nel convento delle figlie della carità di San Vincenzo de’ Paoli. Vi si trova, per compiere il suo noviziato, Catherine Labouré, figlia di contadini agiati, che ha deciso di farsi suora, contrariamente ai progetti familiari. La mandano a fare la cameriera in un’osteria, presso un parente, nella speranza di farle cambiare idea. Caterina è una ragazza semplice, ma con una fede schietta e spontanea e non solo non cambia idea, ma prende la decisione irrevocabile di farsi suora. Una sera di novembre, la ragazza, nella sua cella dove sta dormendo, si sveglia e vede un bambino ai piedi del letto, che le dice di seguirlo, perché la Madonna vuole incontrarla. Spaventata, ma senza pensare minimamente a dubitare o a fuggire, la ragazza segue il bimbo fino alla cappella. Quello sarà il primo di una breve serie di incontri, con apparizioni, colloqui, e anche gesti, vere e proprie manifestazioni d’affetto. Durante la seconda di queste apparizioni la Vergine chiede alla giovane di far coniare una medaglia , segno di amore, pegno di protezione e sorgente di grazie per tutti coloro che avessero avuto quell’oggetto e avessero confidato in esso. Maria mostra in tutti i dettagli come avrebbe dovuto essere questa medaglia, istruendola a dovere. Non sarà facile, per Caterina, far comprendere che le sue non sono fantasie o allucinazioni, come sempre accade nella storia delle apparizioni. Ma riesce a farsi credere e la medaglia comincia il suo cammino nel mondo.
Un cammino dalle svolte, dalle tappe, dalle fermate imprevedibili. Ad essa è legata anche la vicenda della “Lourdes” italiana, ossia Sant’Andrea delle Fratte, a Roma. Legata a Lourdes, appunto, in nome di Maria, che vi appare prima che si verifichino i fatti clamorosi in Francia, e che riportano direttamente alla Medaglia miracolosa. Una specie di rete di fede e di miracolosi, intessuta tra paesi e destini di versi. A sant’Andrea, nel 1842, l’avvocato francese e di origine ebraica Alphonse Marie Ratisbonne, vede Maria che richiama la sua presenza nella devozione della Medaglia. L’uomo vive una specie di choc, ma deve arrendersi all’evidenza: la Madre di Dio esiste e gli ha parlato. Inizia così un percorso di conversione, mentre la Chiesa riconosce la verità di quanto accaduto.
A Catherine cosa succede? Diventa suora della Carità, non rivela mai pubblicamente che cosa le sia successo, cercando solo di far capire che la Medaglia sia un segno dal Cielo che non bisogna lasciar cadere. Vive per molti anni svolgendo un lavoro umile, quello di accudire anziani poveri e soli. Nessun onore, nessuna fama, anzi spesso e volentieri umiliazioni e fatiche. Però, alcuni decenni dopo la sua morte, avvenuta a Parigi nel 1876, viene proclamata santa, esattamente nel 1947, da papa Pio XII. Il suo corpo eè custodita nella Cappella Notre Dame della Medaglia Miracolosa. Ufficialmente le apparizioni non hanno potuto avere il riconoscimento, nonostante l’atteggiamento più che favorevole della Chiesa nei confronti della devozione della Medaglia, perché non è stato possibile ottenere la testimonianza della religiosa. Ma per molti autori si propende per un riconoscimento di fatto.