Arredi della “camera pontificia” degli anni di Pio IX e una galleria di ritratti dei pontefici fino a Papa Francesco. Dalla terrazza si ammira Roma e il lago e si passa anche al balconcino del primo piano che è servito ai Pontefici per salutare i fedeli negli Angelus estivi. Un balcone ormai musealizzato perchè Papa Francesco ha deciso di non guidare la preghiera dell’ Angelus a Castelgandolfo ma a Roma anche d’estate.
Rimane privato il secondo piano con gli appartamenti dei Papi e il salone degli Svizzeri usato ancora per i ricevimenti ufficiali.
Nel cortile del Palazzo Apostolico un’auto usata da Giovanni Paolo II per gli spostamenti nei dintorni. Il visitatore assapora un po’ di quella semplice vita che i Pontefici hanno vissuto nelle Ville. E lo fa anche visitando i giardini, la fattoria e le antiche rovine romane.
Biglietto unico con la vista ai Musei Vaticani, comprensivo di viaggio in treno (non storico purtroppo) con partenza dalla stazione vaticana.
Le Ville pontificie sono una grane risorsa per la città di Castelgandolfo che ha risentito della mancata presenza del Papa nel periodo estivo. Questa scelta è anche un modo per essere vicini alla cittadinanza e permettere un maggior afflusso turistico.
La collaborazione tra Ferrovie e Vaticano è storica, a partire proprio da qual viaggio di Giovanni XXIII su una carrozza che già allora era un cimelio.
Il primo viaggio in treno di un Papa fu quello del Beato Pio IX, sulla Napoli-Portici nel 1849.
Pio XI volle la stazione nel giovane stato costituito nel ’29 e i Pontefici hanno usato il treno per andare ad Assisi e Loreto per pregare per la pace e il Concilio.
Ora le Ferrovie portano i turisti nel palazzo che sorge dove un tempo si trovava la città di Alba Longa, leggendaria per aver dato i natali ai gemelli Romolo e Remo, fondatori di Roma.
Intorno all’anno Mille, la famiglia dei Gandolfi di Genova s’impossessò del luogo e vi costruì un castello. Nel 1279 il feudo venne ceduto a Giacomo Savelli, cardinale, prefetto papale e capitano dell’esercito pontificio, che nel 1285 divenne Papa con il nome di Onorio IV. I Savelli conservarono la proprietà fino alla fine del Cinquecento, quando venne loro espropriata dalla Camera Apostolica per appianare gli ingenti debiti contratti da quella famiglia.
Nel 1604 Castel Gandolfo divenne parte del patrimonio inalienabile della Chiesa e nel 1607 Papa Paolo V Borghese fece arrivare al borgo l’acqua potabile. Il primo Papa a trascorrervi le sue vacanze è stato Urbano VIII Barberini, nel maggio del 1626.
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