Città del Vaticano , mercoledì, 13. maggio, 2020 9:47 (ACI Stampa).
La scorsa settimana Papa Francesco aveva iniziato una nuova catechesi, quella sulla preghiera. Durante l'Udienza Generale odierna, sempre in diretta streaming dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, il Papa continua la riflessione sulla preghiera del cristiano. "La preghiera appartiene a tutti: agli uomini di ogni religione, e probabilmente anche a quelli che non ne professano alcuna", commenta subito Francesco.
Francesco spiega nella catechesi: "Le emozioni pregano, ma non si può dire che la preghiera sia solo emozione. L’intelligenza prega, ma pregare non è solo un atto intellettuale. Il corpo prega, ma si può parlare con Dio anche nella più grave invalidità. È dunque tutto l’uomo che prega, se prega il suo cuore”.
Per il Papa "la preghiera è la voce di un io che brancola, che procede a tentoni, in cerca di un Tu”. "L'incontro fra l'io e il tu non si può fare con le calcolatrici, è un incontro umano", dice a braccio il Papa.
"La preghiera del cristiano entra in relazione con il Dio dal volto tenerissimo, che non vuole incutere alcuna paura agli uomini. Questa è la prima caratteristica della preghiera cristiana. Se gli uomini erano da sempre abituati ad avvicinarsi a Dio un po’ intimiditi, un po’ spaventati da questo mistero affascinante e tremendo, se si erano abituati a venerarlo con un atteggiamento servile, simile a quello di un suddito che non vuole mancare di rispetto al suo signore, i cristiani si rivolgono invece a Lui osando chiamarlo in modo confidente con il nome di Padre”, spiega ancora il Pontefice.
Francesco conclude: "Dio è l’amico, l’alleato, lo sposo. Nella preghiera si può stabilire un rapporto di confidenza con Lui, tant’è vero che nel Padre nostro Gesù ci ha insegnato a rivolgergli una serie di domande. A Dio possiamo chiedere tutto, spiegare tutto, raccontare tutto". Papa Francesco aggiunge infine a bracco: "Dio è la pazienza di un papà e di una mamma, tutto insieme".