Pompei , martedì, 12. maggio, 2020 19:21 (ACI Stampa).
Il Vangelo del giorno è quello di Giovanni, il discorso è quello di addio di Gesù. “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”. Una pace, commenta monsignor Pasquale Mocerino, rettore del Santuario di Pompei, che “non è frutto di compromessi, ma è frutto dell’incontro con Dio che crea le condizioni per dimorare in ciascuno di noi”.
La Messa quotidiana della sera è trasmessa dal Santuario Pontificio di Pompei, come già successo ieri, e non dal Santuario del Divino Amore, come è stato quasi sempre durante la pandemia.
La Prima Lettura è quella in cui si parla del lavoro di evangelizzazione di Paolo e Barnaba, e del fatto che vengono anche perseguitati. Ma gli apostoli – dice monsignor Mocerino – “non si scoraggiano. Il loro impegno di evangelizzazione è esemplare, ritornano sui loro passi, senza curarsi delle distanze, delle difficoltà e dei pericoli. Tornano non solo a vedere se il seme della parola attecchisce, ma lo consolidano con attente strategie di comunione”.
Quindi, il Vangelo di Giovanni. La pace che Gesù dona ai discepoli, dice il rettore del santuario di Pompei è “una pace diversa da quella del mondo”, simile allo shalom dell’Antico Testamento secondo il quale “tutta la vita ruota attorno ai valori della giustizia, della fraternità e dell’uguaglianza”.
Spiega monsignor Mocerino: “La pace di Gesù non è frutto di compromessi, ma è frutto dell’incontro con Dio che crea le condizioni per dimorare in ciascuno di noi”.