Città del Vaticano , venerdì, 8. maggio, 2020 7:27 (ACI Stampa).
Non è facile lasciarsi consolare dal Signore, perché la consolazione del Signore “è veritiera, non inganna, non è anestesia”. Eppure, è quella consolazione che “ci apre le porte della speranza”.
Nella omelia della Messa di oggi dalla cappella della Domus Sanctae Marthae, dove risiede, Papa Francesco si concentra sui modi in cui Gesù consola. Il passo del Vangelo è quello in cui Gesù sottolinea che lui è “la Via, la Verità e la Vita”. È una delle conversazioni dell’ultima cena, in cui Gesù è triste perché tutti sono tristi.
La Messa è dedicata alla Croce Rossa e alla Mezzaluna Rossa, di cui oggi si celebra la Giornata Internazionale. “Preghiamo – dice Papa Francesco - per le persone che lavorano in queste benemerite istituzioni. Il Signore benedica il loro lavoro che fa tanto bene”.
Quindi, l’omelia. Papa Francesco nota che “Gesù è triste e i discepoli sono tristi, perché Gesù ha detto che sarebbe stato tradito da uno di loro e tutti percepiscono che qualcosa brutta sarebbe avvenuta”.
Gesù allora consola i suoi, mostrando così il suo modo di consolare. Papa Francesco individua tre tracce: Gesù consola in vicinanza, verità e speranza.