Roma , lunedì, 4. maggio, 2020 19:24 (ACI Stampa).
Gesù “dà la vita perché ama”, ma proprio per questo segue la volontà del padre e così “non perde la vita, ma la ritrova”. Durante la Messa dal Santuario del Divino Amore, Padre Midili spiega il Vangelo del giorno, la prosecuzione del passo del Vangelo della domenica sul Buon Pastore. È un capitolo, quello di Giovanni, che - spiega il sacerdote - accompagnerà la liturgia tutta la settimana.
La diocesi di Roma trasmette la Messa in diritta dal Santuario del Divino Amore durante tutto il tempo della pandemia, per accompagnare i fedeli che non possono andare a messa a causa dell’emergenza. Inizialmente celebrata dal Cardinale Angelo de Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, e dai vescovi ausiliari, la Messa viene ora celebrata anche alternativamente dai sacerdoti che lavorano in vicariato. Oggi, a celebrare è padre Giuseppe Midili, carmelitano, direttore dell’ufficio liturgico diocesano.
Il tema è quello del buon pastore, ma nell’originale, spiega padre Midili, si parla di “pastore, quello bello”, una bellezza che “va intesa come un di più rispetto alla bontà e alla vostra idea di bellezza”.
Padre Midili sottolinea che la bellezza e la bontà di Gesù vengono dalla consapevolezza della sua missione, che lo porta a poter dire di essere “il pastore bello” perché “risponde al comando che il Padre gli ha dato”.
Gesù “è il pastore buono che dà la vita per le pecore”, che non “agisce come un mercenario”, ma che piuttosto “si cura di ciascuna pecora, la conosce e le pecore riconoscono la sua voce”.