Dalla mattina alla sera lavorava nel terreno di proprietà a Piana Romana cercando di dare al crescente nucleo familiare il necessario.
Non si tirò indietro difronte a nessun sacrificio e fu esemplare nel dovere e nel lavoro.
Chi lo ha conosciuto lo ricorda come una persona dotata di quell'umorismo da figlio del Sud, ma anche di quella fede, sentita e profonda, che edifica .
Rimase al paese per tutto il corso della sua esistenza, eccetto gli ultimi nove anni dalla sua scomparsa, che trascorse nella casa di Maria Pyle a San Giovanni Rotondo, vicino a San Pio da Pietrelcina.
In questo luogo, distante dalla sua Pietrelcina, era amato e ben voluto da tutti per il suo modo di essere e per le simpatiche conversazioni, che denotavano uno spirito pronto e ricco di interessi.
Cattolico di sentita pietà comprese, da subito, le richieste del figlio, in seguito con la professione religiosa divenuto Padre Pio, di poter studiare per diventare sacerdote.
Per lui non esitò a varcare l'Oceano così da pagare la retta per gli studi. Non fu un sacrificio da poco, ma zio Grazio, com'era chiamato da tutti, lo fece con coraggio e tenacia, comprendendone la necessità.
Di questo periodo, sono conservate alcune lettere del cappuccino, che ancora adolescente, ringrazia il genitore, per i molti disagi, affrontati nel Continente americano, pur di realizzare il suo desiderio di salire all'altare del Signore, per salvare le anime.
Anni dopo, a chi gli faceva i complimenti per l'avvenuta ordinazione del religioso, rispondeva, in tutta semplicità, che il merito era di Dio lui non c'entrava. Vera umiltà, ma quella che eleva e sorprende.
Spirò il 7 ottobre 1946 a San Giovanni Rotondo ed è sepolto, accanto alla moglie, nella tomba dei Padri cappuccini del piccolo cimitero pugliese, nello stesso paese dove riposa il figlio San Pio da Pietrelcina. Aveva 86 anni.
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