Roma , sabato, 18. aprile, 2020 10:00 (ACI Stampa).
In questo momento di pandemia l’esperienza di fede è stata una forza morale che ha permesso di affrontare con nuovo slancio una stagione impensabile ed impensata, hanno detto i vescovi del Consiglio Permanente della Cei che si è riunito, in videoconferenza, giovedì scorso. Una Chiesa attiva nell’interlocuzione con le Istituzioni governative per definire un percorso meno condizionato all’accesso e alle celebrazioni liturgiche per i fedeli in vista della nuova fase che si aprirà dopo il 3 maggio. Ma anche una Chiesa solidale, vicina alla popolazione con la preghiera e con iniziative volte a dare speranza e aiuto concreto.
Molte le iniziative in tutte le diocesi italiane. Un aiuto che non ha fatto mancare Papa Francesco che ha voluto, in tanti modi, essere vicino alle comunità italiane attraverso i vescovi come a Bergamo dove ha donato 60mila euro per l’ospedale Papa Giovanni XXIII, che sta affrontando l’emergenza Coronavirus.
Nella diocesi di Bergamo molti i morti: tra questi anche 25 sacerdoti. “Si tratta di un nuovo segno della sua vicinanza che si aggiunge alla telefonata al vescovo Francesco Beschi in cui manifestava i suoi sentimenti di condivisione del dolore per i numerosi sacerdoti e fedeli defunti a causa del Coronavirus e di prossimità ai malati, a coloro che li curano, alle famiglie, alle parrocchie e a tutta la Comunità bergamasca”. Il presule ha subito trasmesso al direttore generale dell’ospedale il dono del Papa che sarà utilizzato per le necessità urgenti. A Bergamo il vescovo ha anche ringraziato, in una lettera, i sacerdoti per il loro servizio e ha chiesto loro di offrire tre mensilità. “Mentre la pandemia manifesta qualche indizio di rallentamento, vediamo profilarsi problemi sociali ed economici enormi”, ha scritto Beschi: “tutto prospetta sfide impressionanti e molto impegnative. Già al tempo della crisi economico-finanzaria – in occasione della canonizzazione di Papa Giovanni – avevo proposto di offrire una nostra mensilità a favore delle famiglie, dei disoccupati e dei poveri. Oggi la crisi che si prospetta non è minore. La diocesi sta lavorando al progetto di un fondo di solidarietà che testimoni la prossimità della Chiesa in tutte le sue articolazioni, particolarmente nei confronti della famiglia, del mondo del lavoro, delle nostre istituzioni educative e assistenziali e dei poveri. Propongo di rinunciare a tre nostre mensilità: è un sacrificio forte. Mi sembra importante che come abbiamo rappresentato la nostra vicinanza a tutti in queste settimane, lo facciamo con un gesto significativo, perché molto esigente, anche per il prossimo futuro”.
Ieri a Perugia, davanti all’arcivescovado, è arrivato un automezzo dell’Elemosineria Apostolica con a bordo un ingente quantitativo di materiale sanitario da distribuire alle Residenze protette per anziani del territorio perugino. Si tratta di tute, mascherine, guanti e copri scarpe monouso per il fabbisogno di queste residenze nel tempo del coronavirus. A ricevere il materiale, donato da papa Francesco su segnalazione del card. Gualtiero Bassetti, è stato il vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, Marco Salvi. “Il Papa, attraverso il suo elemosiniere, il card. Konrad Krajewski – ha commentato il presule – ha voluto donare questi oggetti molto utili e richiesti dalle strutture per l’accoglienza e la cura delle persone anziane e in gravi difficoltà, convinto - come lo stesso Santo Padre ci ricorda - che ‘i depositi vaticani devono essere sempre vuoti’”. Il cardinale Bassetti ha contattato personalmente al telefono il titolare della Elemosineria Apostolica, il card. Krajewski, per manifestargli “la sua gratitudine” e per far giungere a Papa Francesco “il suo vivo ringraziamento”.
Il papa si è fatto vicino anche alla diocesi calabrese di Locri-Gerace. Qui, attraverso il suo elemosiniere, ha inviato 4 mila mascherine, 400 tute dotate di altrettanti occhiali di protezione e due respiratori per il locale nosocomio. Il materiale è stato inviato al vescovo, Francesco Oliva, che lo ha consegnato al Direttore sanitario e agli altri responsabili per l’emergenza coronavirus dell’ospedale. “Grazie papa Francesco per questa sorpresa pasquale. Grazie per questo dono speciale per il nostro ospedale”, ha detto Oliva sottolineando che si tratta di “un dono spontaneo che proviene dal suo cuore di padre, che guarda a tutti ed ha un’attenzione particolare verso quelli più in difficoltà”. Anche i sacerdoti della diocesi della Locride hanno donato del materiale sanitario all’ospedale.