Roma , venerdì, 17. aprile, 2020 19:33 (ACI Stampa).
Il discorso di Pietro al Sinedrio è la certezza della presenza di Cristo, parla con audacia e coraggio, una sicurezza che deriva dalla certezza che Gesù é l’unico salvatore e sempre le grandi opere missionarie della chiesa si sono nutrite di questa certezza.
Lo ha detto don Domenico Perrotto rettore del Santuario del Divin Amore nella omelia della messa che dall’inizio della pandemia si celebra ogni giorno espressamente per chiedere a Maria di essere vicina ai sofferenti e liberale la umanità da questo dramma.
Quando c’è Cristo nelle barca dalla Chiesa, ha detto, c’è la fecondità della sua presenza vivente. La missione della Chiesa è feconda quando obbedisce alla parola di Gesù, senza Gesù invece si brancola nella notte.
I discepoli si sono fidati di Gesù, occorre riconoscere cristo nel nostro cammino spesso accompagnato dal buio. Don Domenico ha ricordato che Don Umberto Terenzi contemplava molto la figura di Giovanni, discepolo amato, una figura che vedeva capace di intuizioni profonde.
Il Signore ci aiuti a riconoscerlo vivo anche nel buio della nostra vita.