Kinshasa , giovedì, 16. aprile, 2020 18:00 (ACI Stampa).
Cinque giorni dopo aver finalmente debellato l’ultima epidemia di Ebola, nella Repubblica Democratica del Congo è arrivato il primo caso di coronavirus, registrato l’11 marzo scorso a Kinshasa, capitale del Paese e terza area metropolitana più grande dell’Africa. Ed a fine marzo il presidente Felix Tshisekedi ha disposto la chiusura delle scuole, dei luoghi di culto e di bar e ristoranti a Kinshasa e nelle città più grandi del Congo.
Per comprendere meglio la situazione abbiamo chiesto a Christian Mavindi, medico in Congo , di spiegarci la situazione in questo Paese colpito dal coronavirus: “Il Congo Zaire, è un paese dell’Africa toccato dal coronavirus. Ora, la situazione è difficile da vivere, perché siamo un paese poverissimo senza strutture sanitari di base. Abbiamo registrato oltre 207 casi confermati in cui più della metà in terapia intensiva.
La popolazione affamata non è capace di rispettare le regole, imposte dal governo, di rimanere a casa. Qui, manca tutto :la popolazione non riesce a comprare cibi, acqua e vestiti. La situazione è drammatica, dal punto di vista sanitario, sociale e familiare. Trovarsi chiusi ad oltranza dentro le quattro mura, mette a dura prova la nostra psiche”.
Il Congo è colpito anche dall’ebola: quale diffusione ha?
“Il nostro Paese ha conosciuto tre epidemie di ebola (1994, 2007-2008). L’epidemia di ebola ha colpito migliaia di persone e quindi siamo rimasti senza sostegno da dare alla popolazione. E’ terribile per la mia terra. Non esiste una terapia specifica per la malattia.