Advertisement

Coronavirus, a Milano una casa accoglie i figli dei pazienti ricoverati

“Zumbimbi” è una struttura studiata per ospitare minori dai 2 ai 14 anni che si trovano temporaneamente soli perché i genitori sono ricoverati per Coronavirus

Zumbimbi |  | Diocesi di Milano Zumbimbi | | Diocesi di Milano
Si chiama “Zumbimbi” ed è una struttura studiata per ospitare minori dai 2 ai 14 anni che si trovano temporaneamente soli perché i genitori sono ricoverati per Coronavirus. L'ha pensata il Comune di Milano in collaborazione con alcune realtà del sociale, in primis la cooperativa “La Cordata”, fondata nel 1989 da Agesci Lombardia.

"Il progetto riguarda il tema, delicatissimo, della tutela dei minori nel caso in cui i genitori siano ricoverati per Coronavirus e in mancanza di una rete di supporto, parentale o amicale. Il Comune in questo caso interviene, su richiesta del Tribunale dei Minori, come soggetto affidatario transitorio del bambino. Abbiamo appena mandato una lettera ai direttori degli ospedali milanesi per informarli di segnalarci le situazioni problematiche", così Gabriele Rabaiotti, Assessore alle Politiche sociali e abitative del Comune di Milano, commenta al sito della Diocesi di Milano.
 
Per far partire il progetto il Comune aveva bisogno di un posto dove ospitare i piccoli e l’ha individuato nella struttura gestita dalla Cordata, che si trova in via Zumbini 6, all’interno del Villaggio Barona, una delle prime esperienze milanesi di housing sociale.

I bambini che verranno presi in carico, in quanto conviventi di pazienti di Covid, sono considerati dalla Ats soggetti positivi a prescindere, devono quindi osservare la quarantena.

Advertisement

 
Il sito della Diocesi di Milano racconta bene i luoghi che accoglieranno i luoghi: "Quattro volontari prepareranno torte per i piccoli ospiti. Perfino il giornale di Topolino si è fatto avanti: un gruppo di disegnatori ha prodotto per noi 14 manifesti per arredare le stanze. In perfetto stile Scout, abbiamo creato un’ambientazione fantastica per accogliere i bambini: non il Libro della Giungla, che usiamo per i nostri lupetti, ma una scenografia sul tema dello spazio".