Città del Vaticano , giovedì, 16. aprile, 2020 9:00 (ACI Stampa).
Papa Benedetto XVI compie oggi 93 anni. Il Papa emerito è nato, infatti, il 16 aprile 1927 a Marktl am Imm, in Baviera. E in questo difficile tempo di pandemia siamo certi che la preghiera di Papa Benedetto sia incessante. E proprio in questo periodo segnato dall’emergenza coronavirus vogliamo omaggiare – nel giorno del suo compleanno – Benedetto XVI ricordando alcuni suoi interventi circa il senso della malattia.
“L’esperienza della guarigione dei malati – spiegava il Papa nell’Angelus dell’8 febbraio 2009 - ha occupato buona parte della missione pubblica di Cristo e ci invita a riflettere sul senso e sul valore della malattia in ogni situazione in cui l’essere umano possa trovarsi. Nonostante che la malattia faccia parte dell’esperienza umana, ad essa non riusciamo ad abituarci, non solo perché a volte diventa veramente pesante e grave, ma essenzialmente perché siamo fatti per la vita, per la vita completa. Giustamente il nostro istinto interiore ci fa pensare a Dio come pienezza di vita, anzi come Vita eterna e perfetta. Quando siamo provati dal male e le nostre preghiere sembrano risultare vane, sorge allora in noi il dubbio ed angosciati ci domandiamo: qual è la volontà di Dio?”.
“È proprio a questo interrogativo che troviamo risposta nel Vangelo. Gesù – proseguiva Papa Benedetto - non lascia dubbi: Dio – del quale Lui stesso ci ha rivelato il volto – è il Dio della vita, che ci libera da ogni male. I segni di questa sua potenza d’amore sono le guarigioni che compie: dimostra così che il Regno di Dio è vicino, restituendo uomini e donne alla loro piena integrità di spirito e di corpo. Dico che questa guarigioni sono segni: non si risolvono in se stesse, ma guidano verso il messaggio di Cristo, ci guidano verso Dio e ci fanno capire che la vera e più profonda malattia dell’uomo è l’assenza di Dio, della fonte della verità e dell’amore. E solo la riconciliazione con Dio può donarci la vera guarigione, la vera vita, perché una vita senza amore e senza verità non sarebbe vita. Il Regno di Dio è proprio la presenza della verità e dell’amore e così è guarigione nella profondità del nostro essere. Si comprende, pertanto, perché la sua predicazione e le guarigioni che opera siano sempre unite: formano infatti un unico messaggio di speranza e di salvezza”.
Il Papa poi pronunciava parole che oggi sembrano quanto mai attuali. “Grazie all’azione dello Spirito Santo, l’opera di Gesù si prolunga nella missione della Chiesa. Mediante i Sacramenti è Cristo che comunica la sua vita a moltitudini di fratelli e sorelle, mentre risana e conforta innumerevoli malati attraverso le tante attività di assistenza sanitaria che le comunità cristiane promuovono con carità fraterna e mostrano così il vero volto di Dio, il suo amore. È vero: quanti cristiani – sacerdoti, religiosi e laici – hanno prestato e continuano a prestare in ogni parte del mondo le loro mani, i loro occhi e i loro cuori a Cristo, vero medico dei corpi e delle anime! Preghiamo per tutti i malati, specialmente per quelli più gravi, che non possono in alcun modo provvedere a se stessi, ma sono totalmente dipendenti dalle cure altrui: possa ciascuno di loro sperimentare, nella sollecitudine di chi gli è accanto, la potenza dell’amore di Dio e la ricchezza della sua grazia che salva”.
Nel Messaggio per la Giornata Mondiale del Malato del 2012, Benedetto XVI spiegava poi il senso e il significato dell’Unzione degli Infermi.