Tegugicalpa , martedì, 14. aprile, 2020 10:00 (ACI Stampa).
La Vergine di Suyapa è stata proclamata protettrice dell’Honduras nel 1925. La devozione risale al 1747, quando la Vergine sarebbe apparsa ad un pastore a Suyapa, nelle vicinanze della capitale Tegucigalpa. Lì è stato costruito un santuario per ricordare l’apparizione, e vi fu posta una statua che era stata ritrovata da alcuni indiani mentre tornavano a lavoro. Quella statua è stata portata in volo su tutto il Paese dall’arcivescovo Gabor Pinter, nunzio apostolico in Honduras, per benedire quanti sono nella quarantena a causa del coronavirus.
Il sorvolo in elicottero dell’Honduras è avvenuto lo scorso 29 marzo. L’Honduras è uno dei Paesi centroamericani più vulnerabili alla minaccia del COVID 19, anche a causa della difficile situazione sociale e finanziaria. La Chiesa cattolica lavora molto a fianco della popolazione attraverso varie iniziative della carità. Portando la benedizione della Madonna di Suyapa in giro per il Paese, l’arcivescovo Pinter ha voluto portare anche sollievo spirituale ai milioni di honduregni in quarantena.
Ha spiegato l’arcivescovo Pinter che “sin dallo scoppio della pandemia, abbiamo lavorato a stretto contatto con il governo e i leader delle chiese locali, cercando di coordinare e aiutare continuamente i leader del Paese, in modo che l’Honduras possa sopravvivere a questo periodo con il minor numero di perdite possibile”.
L’obiettivo finale è quello che “non vi siano persone affamate senza cure di base nel Paese”, e il compito della Chiesa è “che tutti possano vivere bene nonostante la grande povertà e l’impossibile situazione”.
Così, in pochi giorni la Chiesa cattolica in Honduras ha organizzato una distribuzione da otto a diecimila porzioni di cibi cotti e cibi in scatola ogni giorno per i bisognosi, grazie anche all’aiuto di catene di negozi e commercianti. Poi, c’è stato da gestire il collocamento di centotrenta bambini espulsi dagli Stati Uniti perché considerati immigranti illegali, che hanno dovuto essere messi in quarantena. Lo Stato ha chiesto aiuto alla Chiesa, perché non aveva le strutture dove sistemare i bambini.