Città del Vaticano , venerdì, 10. aprile, 2020 15:00 (ACI Stampa).
Il Venerdì Santo, giorno dell’adorazione della Croce, è di nuovo stazione la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, dove si conserva ciò che per la tradizione è una reliquia della vera Croce.
Anche se solo virtualmente possimo recarci in pellegrinaggio ad adorare la reliquia della Croce che si conserva oggi, con altre reliquie della Passione, in una grande cappella sulla sinistra della chiesa, costruita nel 1930 dall’architetto Florestano di Fausto, conosciuto anche per le sue molte costruzioni in Libia. La cappella custodisce le reliquie della Passione nei reliquiari fatti da Giuseppe Valadier nel 1804. Si tratta di tre frammenti della "Vera Croce", parte della corona di spine, un sacro chiodo e il “Titulus crucis”.
La reliquia della Croce sembra aver avuto una storia complicata. Nel VI secolo, la raccolta di biografie di Papi conosciuta come il Liber Pontificalis racconta che l’Imperatore Costantino all’inizio del IV secolo costruì la basilica portandoci una reliquia della Croce: “de ligno sanctae Crucis domini nostri Iesu Christi”. Ma nessuno sa bene dove fosse custodita la reliquia nel IV secolo o nel medioevo. La reliquia che si venera oggi viene trovata nel 1492 in una nicchia sopra l’arco trionfale del transetto. E’ un posto tipico per reliquie. In molte chiese romane si vedono ancora dei balconcini sulla parete dell’arco trionfale fatti apposta per l’esposizione di reliquie, come anche i balconi nello spazio centrale della nuova basilica di S. Pietro, dove si conserva la Veronica e altre reliquie importanti. Ma il transetto di S. Croce viene creato solo nel XII secolo da Papa Lucio II (1144-1145), e la reliquia viene infatti trovata in una scatola di piombo con tre bolli di questo Papa. Il ritrovamento ha luogo durante la ricostruzione della basilica da parte del cardinal Mendoza, quando viene realizzato lo splendido affresco dell’abside, che racconta il ritrovamento della Croce secondo la Legenda aurea di Jacopo da Varazze.