Kalwaria Zebrzydowska , venerdì, 10. aprile, 2020 10:00 (ACI Stampa).
Per capire la sua fede, la sua anima, la sua spiritualità bisogna venire qui, a Kalwaria Zebrzydowska. Perché Karol Wojtyła si è formato umanamente e spiritualmente in questo santuario unico: santuario della Passione e allo stesso tempo mariano.
Da sacerdote e da vescovo veniva qui regolarmente per la Settimana Santa e per la festa dell’Assunzione. Nella memoria dei fedeli rimangono le Vie Crucis celebrate dell’arcivescovo di Cracovia lungo le monumentali stazioni architettoniche.
Nel suo primo viaggio da Pontefice voleva vivamente tornare a Kalwaria pronunciando le parole che spiegano i suoi legami con il santuario: “Non so come ringraziare la Divina Provvidenza, che mi è dato ancora una volta di visitare questo luogo. Kalwaria Zebrzydowska, il Santuario della Madre di Dio, i luoghi sacri di Gerusalemme legati alla vita di Gesù e della sua Madre, riprodotti qui, le cosiddette ‘Dróżki’ (“Stradette”). Le ho visitate molte volte, fin da ragazzo e da giovane. Le ho visitate da sacerdote. Particolarmente, ho visitato spesso il Santuario di Kalwaria da Arcivescovo di Cracovia e da Cardinale. Venivamo qui molte volte, io e i sacerdoti, per concelebrare dinanzi alla Madre di Dio. (…) Più spesso, però, venivo qui da solo e, camminando lungo le stradette di Gesù Cristo e di sua Madre, potevo meditare i loro santissimi Misteri, e raccomandare a Cristo, mediante Maria, i problemi particolarmente difficili e di singolare responsabilità nella complessità del mio ministero. Posso dire che quasi nessuno di questi problemi è maturato se non qui, mediante l’ardente preghiera dinanzi a questo grande Mistero della fede, che Kalwaria nasconde dentro di sé” (Kalwaria Zebrzydowska, il 7 giugno 1979).
La storia di questo santuario è legata al nobile Mikołaj Zebrzydowski che nel 1600 decise di creare in miniatura i luoghi di Gerusalemme legati alla passione di Cristo. Negli anni successivi furono costruite sulle pittoresche colline dei monti Beskidy delle cappelle in stile barocco e manierista lungo dei sentieri di 6 chilometri (“Stradette”). La loro architettura e l’aspetto topografico assomigliavano ai luoghi santi, ricreando la Via Dolorosa di Gerusalemme con le cappelle dedicate alle meditazioni sulla Passione del Signore nonché sui segreti della vita della Madonna. Per dire la verità all’inizio fu il tipico santuario della passione (il Calvario) e il culto mariano iniziò a svilupparsi lentamente. Nel 1641 Stanisław Paszkowski, un nobile che viveva nelle vicinanze, ricevette un'immagine della Madre di Dio con il Bambino. Il 3 maggio di quell'anno si verificò un miracolo: dagli occhi della Madonna iniziarono a fluire le lacrime sanguinanti.
Paszkowski decise di portare l’icona nella chiesa di Kalwaria Zebrzydowska dove cominciò a svilupparsi il culto della Madonna. E in questo modo la “Gerusalemme” polacca divenne anche un santuario mariano, il secondo santuario della Madre di Dio del Paese, dopo Częstochowa. Per volontà del primo fondatore, Mikołaj Zebrzydowski, il santuario venne affidato all’ordine dei frati minori, in Polonia chiamati familiarmente bernardini che lo custodiscono fino ad oggi. Oggi il complesso del santuario, a parte il Calvario, si compone di una basilica in stile barocco dedicata alla Madonna degli Angeli con la famosa icona e un convento dei padri bernardini.