Qom , lunedì, 6. aprile, 2020 12:30 (ACI Stampa).
Intensificare la collaborazione e lo scambio di esperienza tra il seminario di Qom e le istituzioni cattoliche, in modo da “creare una comunità delle religioni celesti al servizio dell’umanità”. L’aytatollah Alireza Arafi, rettore dell’Università Internazionale al Mustafa di Qom, in Iran, prende carta e penna e scrive a Papa Francesco a nome del Seminario dell’Iran e dei professori della comunità accademica sciita.
La collaborazione tra Santa Sede e Qom è di vecchia data. Lontana circa 90 chilometri dalla capitale Teheran, Qom è il cuore dell’Iran religioso. Lì c’è il santuario dove riposano le spoglie di Fatima Masumeh, sorella di Reza, l’ottavo imam dello sciismo duodecimale: lo visitano in 15 milioni di persone l’anno.
A Qom ci sono cento centri di studio, di questi ci sono tra i 50 e i 60 mila studenti del Corano, e 2 mila di loro studiano altre religioni, come cristianesimo, ebraismo, buddismo e induismo.
Nel 2015, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso promosse anche una edizione del catechismo in lingua farsi, una idea nata proprio all’Università delle Religioni e delle Confessioni di Qom.
Inoltre, c’è un dialogo in corso tra il Centro Iraniano per il Dialogo Interreligioso e il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, e l’11esimo incontro si è tenuto proprio in Iran lo scorso 11-12 novembre.