Città del Vaticano , sabato, 4. aprile, 2020 15:00 (ACI Stampa).
Dopo la sosta al Celio si va verso le mura di Roma, e si arriva nel pellegrinaggio a San Giovanni a Porta Latina. Vicino ad una porta appunto delle Mura Aureliane, le più estese della Roma antica, verso la Via Appia.
San Giovanni a Porta Latina è una piccola chiesa del XII secolo che conserva l’abside di una chiesa molto più antica, forse del VI secolo, anche se la chiesa viene menzionata la prima volta nel 683. E’ il Sacramentario Gregoriano che a maggio riporta la festa di S. Giovanni “ante Portam Latinam”.
Un’iscrizione nella navata ricorda la consacrazione della chiesa ricostruita nel 1191.
Le pareti della navata conservano delle bellissime pitture medievali. La chiesa sarà poi trasformata nel Barocco, ma viene riportata alla sua forma medievale tra il 1913 e il 1915. Dopo il restauro la chiesa ha l’aspetto che doveva avere nel 1191. L’abside è unica a Roma perché è esternamente poligonale come quelle delle chiese di Costantinopoli nel V e VI secolo.
Davanti alla chiesa, nella Via Latina, si trova la cappella rotonda di San Giovanni in Oleo. Oggi si presenta in una ricostruzione del XVI secolo, ma esisteva già nel XIII secolo. Si tratta di un curioso luogo di martirio di S. Giovanni, al quale sarebbe sopravvissuto prima di essere esiliato a Patmos.