Nel testo si presenta un parallelo tra “il principe Siddharta partì alla ricerca della sapienza con il capo rasato e rinunciando al suo status di principe” e “San Francesco d’Assisi, che si tagliò i capelli e scambiò i suoi bei vestiti con il semplice abito di un mendicante perché voleva seguire Gesù”.
E prosegue: “Il loro esempio e quello dei loro seguaci ci ispira una vita di distacco pensando a ciò che è più importante. Di conseguenza, potremo dunque dedicarci con maggiore libertà a promuovere una cultura di compassione e fraternità per alleviare le sofferenze dell’umanità e dell’ambiente”.
Si legge nel testo: “L’interdipendenza ci riporta al tema della compassione e della fraternità. In spirito di gratitudine per la vostra amicizia, vi chiediamo umilmente di accompagnare e sostenere i vostri amici cristiani nella promozione della gentilezza d’amore e della fraternità oggi nel mondo. Come noi, buddisti e cristiani, apprendiamo gli uni dagli altri come diventare ogni giorno più attenti e compassionevoli, così possiamo continuare a cercare modalità di collaborazione per far sì che la nostra relazionalità divenga fonte di benedizione per tutti gli esseri senzienti e per il pianeta, che è la nostra casa comune”.
Il messaggio si conclude con l’appuntamento per il 15 ottobre 2020, sul tema “Reinventare il Global Compact sull’educazione”. Un incontro per coltivare un nuovo umanesimo. “Siamo pure contenti di vedere - si chiede il testo- che, in varie parti del mondo, buddisti e cristiani attingono a valori ben radicati e collaborano per sradicare le cause dei mali sociali”.
Una preghiera poi per “coloro che sono colpiti dalla pandemia di coronavirus e per quelli che li assistono. Incoraggiamo i fedeli a vivere questo momento difficile con speranza, compassione e carità”.
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