Città del Vaticano , mercoledì, 1. aprile, 2020 9:45 (ACI Stampa).
Beati i pure di cuore perchè vedranno Dio. E' questa la sesta beatitudine che il Papa spiega e analizza durante l'Udienza Generale odierna in diretta streaming dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico.
"Come arrivare a questa intimità, a conoscere Dio con gli occhi?", dice il Papa. "Si può pensare ai discepoli di Emmaus, che hanno il Signore Gesù accanto a sé, ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Per poter contemplare è necessario entrare dentro di noi e far spazio a Dio, perché, come dice S. Agostino, Dio è più intimo a me di me stesso. Per vedere Dio non serve cambiare occhiali o punto di osservazione, bisogna liberare il cuore dai suoi inganni!", osserva il Papa.
"Questa è una maturazione decisiva: quando ci rendiamo conto che il nostro peggior nemico, spesso, è nascosto nel nostro cuore. La battaglia più nobile è quella contro gli inganni interiori che generano i nostri peccati. I peccati cambiano la valutazione delle cose", spiega il Pontefice.
Francesco continua con la catechesi: "È dunque importante capire cosa sia la purezza del cuore. Per farlo bisogna ricordare che per la Bibbia il cuore non consiste solo nei sentimenti, ma è il luogo più intimo dell’essere umano, lo spazio interiore dove una persona è sé stessa".
Il Papa poi spiega la parola puro: "Il puro di cuore vive alla presenza del Signore, conservando nel cuore quel che è degno della relazione con Lui; solo così possiede una vita unificata, lineare, non tortuosa ma semplice. Il cuore purificato è quindi il risultato di un processo che implica una liberazione e una rinuncia".