Assisi , domenica, 29. marzo, 2020 14:00 (ACI Stampa).
“Caro Papa Francesco, oggi ci saremmo incontrati ad Assisi per The Economy of Francesco”. Comincia così la lettera che i giovani partecipanti all’evento, che avrebbe dovuto raggruppare in questa settimana 2000 giovani da 115 Paesi. Un evento solo rinviato a novembre, per permettere a tutti di partecipare, dato che in molti non si sarebbero potuti muovere a causa dell’emergenza coronavirus.
I giovani scrivono al Papa che avrebbe “ascoltato le loro storie di cambiamento”, da quella di Diego e del suo eco-villaggio in Brasile, a quella di Samer dal Libano che ha inventato “una piattaforma per il lavoro senza barriere”, fino ad Andrea, “il giovane economista con il cuore da medico”.
E poi, proseguono il giovani, avrebbero presentato a Papa Franesco, “la sfida del micro-credito di Myriam in Uganda, l’azera Turkan che fa ricerca sui temi della disparità di genere e Lilly, la giovanissima attivista thailandese che si batte contro la plastica. Avremmo ascoltato le tue parole per poi condividere insieme un patto sulla Tomba di San Francesco”.
I giovani scrivono al Papa che “The Economy of Francesco e le tante persone che stanno lavorando a questo processo attraversano il dolore e la complessità della crisi mondiale” e che stanno vivendo questo tempo “come una lunga Quaresima, come un lungo Sabato Santo, che è il tempo del silenzio, dell’attesa, ma anche della cura e degli aromi sui corpi feriti, in attesa della resurrezione”.
I giovani descrivono il Sabato Santo come “il tempo di Maria, delle donne, della loro diversa economia, che è economia di relazioni prima che di denaro e ricchezza”.