Roma , domenica, 29. marzo, 2020 11:00 (ACI Stampa).
Pasqua senza fedeli a causa dell’emergenza coronavirus. Per i Riti della Settimana Santa, il numero dei partecipanti sarà limitato ai “celebranti, al diacono, al lettore, all’organista, al cantore e agli operatori per la trasmissione”, e questi saranno considerati avere un “giustificato motivo per recarsi dalla propria abitazione alla sede ove si svolge la celebrazione”, quindi non avranno sanzioni. Lo rileva il Ministero degli Interni in una nota che dettaglia le modalità di partecipazione alla preghiera e alla Settimana Santa pubblicata sul proprio sito istituzionale.
La nota del Viminale risponde a tre quesiti posti dalla Conferenza Episcopale Italiana in merito sia alla partecipazione alle celebrazioni che alla possibilità, per i fedeli, di andare in chiesa a pregare. Sono tre quesiti che si sono resi necessari anche perché le questioni riguardanti il culto non sono esplicitamente menzionate nei provvedimenti della presidenza del Consiglio.
La nota del Viminale è firmata dalla Direzione Centrale degli Affari dei Culti, ed è stata inviata a tutte le prefetture. Il Ministero degli Interni ci tiene prima di tutto a sottolineare che le misure per contenere il coronavirus vanno a limitare “diversi diritti costituzionali, primo fra tutti la libertà di movimento, e vanno a determinare importanti ricadute in una molteplicità di settore, dalla mobilità al lavoro, alle attività produttive, interessando anche le attività di culto”.
Le norme, spiega il Ministero degli Interni, “non prevedono la chiusure delle chiese, né vietano le celebrazioni religiose”, ma si chiede che le celebrazioni “si svolgano con la presenza dei soli celebranti e degli accoliti necessari per il rito, senza la partecipazione dei fedeli, proprio per impedire raggruppamenti che potrebbero diventare potenziali occasioni di contagio”.
I vescovi avevano chiesto se il fedele potesse uscire di casa per andare a pregare in chiesa, ovviamente munito di autocertificazione. Secondo la nota, “è necessario che l'accesso alla chiesa avvenga solo in occasione di spostamenti determinati da comprovate esigenze lavorative, ovvero per situazione di necessità e che la chiesa sia situata lungo il percorso, di modo che, in caso di controllo da parte delle Forze di polizia, possa esibirsi la prescritta autocertificazione o rendere dichiarazione in ordine alla sussistenza di tali specifici motivi".