Città del Vaticano , giovedì, 26. marzo, 2020 15:00 (ACI Stampa).
Giovedì della quarta settimana di Quaresima il pellegrinaggio stazionale a Roma arriva alla Basilica dei Santo Silvestro e Martino ai Monti.
Ci rechiamo in pellegrinaggio virtuale per vistare questa basilica, una chiesa carolingia costruita da Papa Sergio II che fu Pontefice tra l’844 e l’847.
Accanto alla chiesa un edificio romano è stato decorato con pitture cristiane nel VI secolo e le fonti antiche menzionano la chiesa già sotto Costantino all’inizio del IV secolo. Per molto tempo si pensava anche che l’edificio romano accanto alla chiesa fosse un luogo di culto cristiano dove i cristiani si riunivano durante le persecuzioni nel III secolo.
L’edificio romano con pitture cristiane viene scoperto già nel Seicento dal Padre Giovanni Antonio Filippini, priore del convento carmelitano di S. Martino ai Monti. Padre Filippini identifica l’edificio con il “titulus Equitii” menzionato dalle fonti ai tempi dell’Imperatore Costantino. Lo vede come una testimonianza importante dei primi tempi cristiani, e perciò lo restaura e lo collega alla chiesa, aprendolo per i visitatori. Questo succede nella stessa epoca in cui si scoprono le testimonianze dei primi cristiani anche nelle catacombe romane in un generale interesse di ritornare alle origini cristiane nell’epoca della Controriforma.
Gli studiosi moderni ricostruiscono una storia diversa. L’edificio romano, una grande sala coperta da volte su pilastri, è del III secolo ed era forse un magazzino o un mercato. L’uso cristiano è attestato solo nel VI secolo, e probabilmente l’edificio era un annesso, un centro parrocchiale, legato alla chiesa più antica, nascosta sotto l’attuale chiesa carolingia.