Roma , giovedì, 26. marzo, 2020 14:00 (ACI Stampa).
In questi giorni e in queste ore il Ministero degli Esteri Italiano è impegnato per dare supporto agli italiani che in queste ore si trovano all’estero per vari motivi e che non riescono a rientrare.
Sono al lavoro, attraverso l’Unità di Crisi della Farnesina, le Ambasciate e i Consolati italiani nel mondo. Si lavora per individuare, in costante raccordo con le Autorità dei Paesi esteri, mezzi e itinerari per il rimpatrio di tutti coloro che vogliono tornare. Tutta la rete diplomatico-consolare è al lavoro senza sosta per diffondere informazioni utili ai connazionali e agevolarne il ritorno, spiega il Ministero degli Esteri italiano.
Ma all’estero vivono stabilmente oltre cinque milioni di persone con passaporto italiano e che in queste ore e giorni sono molto preoccupati per quello che sta succedendo in Italia e anche nei paesi dove sono residenti a causa dell’epidemia in corso. Molti i Paesi dove in queste ore stanno vivendo le stesse preoccupazioni e limitazioni dovute al contagio di Covid19.
Le Chiesa locali, che stanno vivendo questa attraversata del deserto, hanno emanato diverse disposizioni a secondo dei Paesi seguendo anche le normative dei Governi. E anche le Missioni Cattoliche Italiane, che seguono pastoralmente gli italiani residenti all’estero hanno cercato di trovare tutte le occasioni per non lasciare soli i fedeli.
In Francia - come informa migrantesonline.it, promosso dalla Fondazione Migrantes - il coordinatore nazionale don Ferruccio Sant, oltre ad internet ha sentito personalmente i missionari e ascoltare da loro le difficoltà che stanno vivendo. “Siamo nel deserto. Con la crisi del coronavirus, siamo condotti, nostro malgrado, in una forma inaspettata di deserto, e stiamo vivendo un’insolita Quaresima”, scrive il missionario di Anncy, don Pasquale Avena che segue la comunità attraverso i nuovi media. “In questa situazione di epidemia, nella quale ci troviamo a vivere più o meno isolati siamo invitati a riscoprire e approfondire il valore della comunione che unisce tutti i membri della Chiesa”, scrive il responsabile della Mci di Parigi, padre Padre Barly.