Francoforte , martedì, 24. marzo, 2020 10:00 (ACI Stampa).
Anche se i numeri delle vittime di coronavirus in Germania sono ancora lontani dai drammatici record di Cina, Italia e Spagna, più di 29 mila gli infettati e almeno 123 i morti, la Chiesa tedesca corre ai ripari e chiude le celebrazioni liturgiche al pubblico. Già da diverse settimane i fedeli tedeschi avevano imparato a rinunciare all´acqua santa all´ingresso della Chiesa, a ricevere la comunione direttamente in bocca e allo scambio del gesto della pace.
Quella di Ratisbona è stata l´ultima delle 27 diocesi tedesche ad annunciare la chiusura ai fedeli delle Sante Messe. Il vicario generale, Michael Fuchs, ha annunciato che il provvedimento comprenderà anche le celebrazioni del rito della Pasqua.
Così, in ordine sparso, come candele di un enorme candelabro a 27 bracci che ad una ad una si spengono, tutte le diocesi hanno annunciato la chiusura al pubblico delle Sante Messe e la sollevazione dell´”obbligo” dei fedeli di prendervi parte. Treviri, Magonza, Amburgo, Monaco, Speyer sono state le prime diocesi a chiudere le loro porte al pubblico, seguite poi da Dresda-Meißen, Fulda, Limburg, Münster, e poi, via via, tutte le altre.
Si tratta di «decisioni drastiche», come ha commentato il vescovo di Limburg e neo presidente della Conferenza episcopale tedesca (CET), monsignor Georg Bätzing, ma necessarie poiché «i cristiani sono responsabili della loro vita e della vita dei loro fratelli». In un video messaggio, l´ex presidente della CET, cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, ha annunciato «la cattiva notizia» della chiusura delle Sante Messe, ricordando però al contempo che la misura si rende necessaria per contrastare la diffusione del virus nelle fasce più deboli della popolazione: anziani, malati e immunodepressi.
Se la luce spirituale delle Sante Messe nelle loro diocesi si spengono, non per questo i fedeli rimangono a brancolare spiritualmente nel buio. Praticamente ogni diocesi – dalle cattedrali alle cappelle - si è organizzata per trasmettere la santa messa in live-stream dal proprio sito internet. Inoltre, dai loro siti web le diocesi non risparmiano consigli per i fedeli su come coltivare la propria spiritualità in tempi di coronavirus e linee guida per i sacerdoti, su quali precauzioni igienico-sanitarie adottare, per esempio, in caso di unzione degli infermi o di somministrazione della comunione ai malati gravi.