Città del Vaticano , martedì, 24. marzo, 2020 7:29 (ACI Stampa).
In questi giorni sono mancati medici, sacerdoti e infermieri. Si sono contagiati perchè erano al servizio degli ammalati. Preghiamo per le loro famiglie. Ringrazio Dio per l'esempio di eroicità che ci danno nel curare gli ammalati. Così il Papa, stamane, aprendo la Messa celebrata a Santa Marta.
Commentando il Vangelo, poi, Francesco ha ossservato che "la liturgia di oggi ci fa riflettere sull'acqua, l'acqua come simbolo di salvezza". Di fronte all'ammalato Gesù chiede se volesse guarire, e - ha sottolineato il Papa - "la risposta è interessante: non dice di sì ma si lamenta. E' l'uomo che sempre arriva in ritardo", in realtà "era mallato al cuore, era malato nell'anima, era malato di pessimismo, era malato di tristezza, di accidia: si lamenta degli altri e non faceva nulla per guarire".
Questo - ha detto ancora Francesco - "mi fa pensare a tanti di noi, tanti cristiani che vivono questo stato di accidia, incapaci di fare qualcosa ma lamentandosi di tutto e l'accidia è un veleno, una nebbia che circonda l'anima e non la fa vivere e anche è una droga perché se tu la assaggi spesso piace e tu finisci come un triste dipendente. Pensiamo anche noi se qualcuno di noi corre il pericolo di scivolare su questa accidia, su questo peccato neutrale: è un peccato che il diavolo può usare per annientare la nostra vita spirituale e anche la nostra vita di di persone. Il Signore ci aiuti a capire quanto brutto, quanto maligno è questo peccato".